Le borse europee accelerano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,9% a 35.235 punti, seguito dal Dax di Francoforte (+0,6%), l’Ibex35 di Madrid (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Gli investitori continuano a monitorare le decisioni di politica monetaria mentre si smorza l’ottimismo che la Fed taglierà i tassi nella sua prossima riunione in scia ai recenti dati macro oltre le previsioni che hanno confermato la solidità dell’economia statunitense.
Sono attese nuove indicazioni dalla stima ADP sull’occupazione in uscita oggi pomeriggio e dai verbali della banca centrale Usa che verranno pubblicati stasera. Domani lo sguardo si sposterà poi sulle richieste di sussidi di disoccupazione mentre venerdì l’attenzione si concentrerà sul job report americano.
Dall’agenda odierna, intanto, a dicembre la lettura finale sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona si è attestata a -14,5 punti, confermando il preliminare e in linea alle attese.
Nella stessa area, a novembre, i prezzi alla produzione sono aumentati, oltre le attese (+1,5%), dell’1,6% su base mensile, rispetto al +0,4% di ottobre. Su base annua, l’indice è sceso dell’1,2%, meno del consensus (-1,3%), a fronte del -3,3% del mese precedente (rivisto da -3,2%).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,032 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 158,3. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 77 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 74,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 113 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,62%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+4,9%), in scia all’andamento del settore della difesa europeo dopo le parole del neo presidente eletto Usa Trump che ha chiesto ai Paesi della Nato un aumento delle spese militari al 5% del PIL. Seguono Bper (+3,7%), Banca Mediolanum (+3%), che a dicembre ha registrato una raccolta netta per 981 mln, e Unicredit (+2,3%). In coda STM e Stellantis (-1,2%), Moncler (-1,1%) e Snam (-0,9%).