Avvio debole per le principali borse europee in attesa del job report statunitense.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 35.287 punti, cauto come il Cac 40 di Parigi (flat), il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,5%).
Resta l’attenzione sulle banche centrali con diversi funzionari della Fed che hanno confermato che l’istituto manterrà probabilmente i tassi di interesse ai livelli attuali per un periodo prolungato, per poi tagliarli nuovamente solo quando l’inflazione si sarà notevolmente raffreddata.
Sono attese nuove indicazioni dai non farm payrolls di dicembre in uscita oggi pomeriggio e che, secondo le previsioni, evidenzieranno la creazione di 164mila nuovi posti di lavoro rispetto ai precedenti 227mila, un tasso di disoccupazione stabile al 4,2% e una crescita dei salari orari medi in leggero rallentamento rispetto al mese precedente.
Sul fronte asiatico, la Banca Popolare Cinese ha dichiarato che interromperà temporaneamente l’acquisto di titoli di Stato, una mossa a sorpresa che segue il crollo del rendimento di riferimento al minimo storico.
Dall’agenda macro odierna, oltre al job report, attesi alle 10:00, in Italia, le vendite al dettaglio di novembre e alle 16:00, negli USA, il Sentiment Università Michigan, gennaio preliminare.
La produzione industriale francese di novembre ha accelerato a +0,2% m/m, rispetto al -0,1% stimato e al -0,3% di ottobre (rivisto da -0,1%).
Nello stesso mese, il leading index giapponese preliminare è sceso più delle attese (107,2 punti) a 107 punti dai 109,1 punti finali di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,029 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 158,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 77,6 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 74,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 118 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,74%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Leonardo (+1,9%), MPS (+1,4%) dopo che Delfin, la cassaforte della famiglia Del Vecchio, è salita dal 3,5% al 9,8% diventando il primo azionista privato dell’istituto, a un passo dall’11,7% in mano al Tesoro. Segue Stellantis (+0,6%).
In coda, Iveco (-1,6%), Inwit (-0,9%), Saipem e Campari (entrambe -0,6%).