Eni – Nuove emissioni di obbligazioni ibride e offerta di riacquisto bond ibrido

Eni (A- S&P / A- Fitch / Baa1 Moody’s) intende collocare due nuove emissioni di obbligazioni subordinate ibride perpetue, denominate in euro, a tasso fisso e destinate ad investitori istituzionali, nell’ambito del proprio programma di Euro Medium Term Note.

Le due emissioni avvengono in esecuzione di quanto deliberato il 12 dicembre 2024 dal Cda e sono volte a mantenere una struttura finanziaria equilibrata e a finanziare i fabbisogni generali di Eni.

Eni ha la possibilità di rimborsare ciascuno dei Nuovi Prestiti Obbligazionari Ibridi in qualsiasi momento nei 3 mesi precedenti la relativa prima reset date e, successivamente, ad ogni data di pagamento degli interessi; la prima reset date per il primo prestito obbligazionario si prevede sia a 6,25 anni dall’emissione (21 aprile 2031) e per il secondo prestito obbligazionario si prevede sia a 9,25 anni dall’emissione (21 aprile 2034).

I Nuovi Prestiti Obbligazionari Ibridi saranno collocati compatibilmente con le condizioni di mercato e successivamente quotati sul mercato regolamentato della borsa di Lussemburgo. Si prevede inoltre che le agenzie di rating assegnino alle obbligazioni un rating di BBB / BBB / Baa3 (S&P / Fitch / Moody’s) ed un “equity content” del 50%.

Inoltre, Eni intende lanciare un’offerta volontaria di riacquisto rivolta ai portatori del proprio prestito obbligazionario ibrido già in circolazione da 1,5 miliardi con prima call date ad ottobre 2025 e cedola annua del 2,625% e volta a successivamente cancellare i titoli riacquistati.

La Tender Offer è soggetta a talune condizioni, fra cui l’emissione dei Nuovi Prestiti Obbligazionari Ibridi. L’importo massimo di riacquisto sarà pari all’ammontare nominale complessivo dei Nuovi Prestiti Obbligazionari Ibridi e sarà successivamente comunicato al mercato ad esito del collocamento dei Nuovi Prestiti Obbligazionari Ibridi.

Il periodo della Tender Offer terminerà il 21 gennaio 2025. Eni regolerà l’intero importo per cassa.

L’operazione complessiva è in linea con la strategia finanziaria di Eni che conferma l’impegno a mantenere le obbligazioni ibride quale componente permanente della propria struttura del capitale.