Il primo giorno della settimana si chiude senza una direzione precisa per Wall Street con i titoli dell’Oil & Gas in spolvero e le azioni dei giganti tech in rosso.
Così l’S&P 500 ha chiuso la seduta a +0,16%, il Nasdaq a -0,38% e il Daw Jones a +0,86%.
Prosegue la pressione su Wall Street con l’S&P500 che ha chiuso in rosso quattro delle ultime cinque settimane sopratutto in scia ai timori sulle prossime mosse della Fed.
Nel frattempo il paese si prepara all’insediamento ufficiale di Donald Trump alla Casa Bianca mentre proseguono le polemiche sulle parole del tycoon riguardanti l’annessione di Groenlandia e Canada agli Usa.
Settimana calda anche per il più stretto alleato di Trump, Elon Musk, che secondo indiscrezioni provenienti da fonti di alto rango cinesi potrebbe acquisire Tik Tok in una mossa guidata dal governo della superpotenza asiatica per evitare il bando del social network dagli Usa.
Tornando all’azionario sotto pressione Nvidia che perde il 2%. in calo anche Apple dell’1% e Meta dell,1,2%.
Crolla Moderna del 16,8% dopo aver diffuso le previsioni per il nuovo anno che hanno deluso le attese degli analisti. La società farmaceutica ha visto un forte calo delle vendite legate al Covid e sta accelerando sul piano di riduzione dei costi.
In forte calo anche Macy’s dell’8,1% dopo aver comunicato che le vendite dell’ultimo trimestre 2024 potrebbero deludere il consensus.
Continua il calo di Edison International (-11,9%), l’utility che negli ultimi giorni ha dovuto interrompere i propri servizi nell’area di Los Angeles a causa degli incendi. A preoccupare adesso le indagini delle agenzie dei vigili del fuocoin merito all’Hurst Fire che potrebbe essere stato causato dagli impianti dell’azienda.
Sul carro dei vincitori ieri i titoli del settore Oil & Gas in scia al balzo del greggio. Exxon Mobile ha guadagnato il 2,6% e Valero Energy il 4,9%.
Forte rialzo per U.S Steel (+6,1%) dopo che il presidente uscente Joe Biden ha posticipato a giugno la scadenza imposta alla società americana per chiudere la proposta di acquisizione da parte della giapponese Nippon Steel.
Leggera flessione dell’indice Vix, che misura la volatilità, a -1,79% a 19,19 punti.
Passando alle materie prime il Brent ha chiuso ieri a +1,57% a 81,01 dollari al barile per il terzo giorno di guadagni consecutivi. Andamento simile per il Wti che ha chiuso a +2,05% a 77,30 dollari al barile.
Prosegue il recupero del rame a +0,4% a 4,34 dollari.
Tra i metalli preziosi ritraccia l’oro dell’1,34% a 2.715,4 dollari l’oncia dopo quattro giorno consecutivi di acquisti. Brusca inversione di rotta per l’argento dopo 7 giorni di acquisti a -3,21% a 30,30 dollari l’oncia.
Infine sul Forex l’euro/dollaro è sostanzialmente flat a 1,025 e il dollaro/yen a 157,55.