Mercati asiatici – Prevalgono gli acquisti senza Wall Street, occhi sulle parole di Trump

Seduta prevalentemente positiva per le principali borse asiatiche con Wall Street chiusa ieri per il Martin Luther King Day.

Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente flat e a +0,5%, meglio Hong Kong (+0,9%). In Giappone, il Nikkei ha terminato a +0,3% e il Topix a +0,1%.

All’indomani del ritorno di Trump alla Casa Bianca, gli investitori stanno metabolizzando quando emerso dal suo discorso di insediamento.

Tra le dichiarazioni maggiormente monitorate, il neo presidente ha minacciato di imporre tariffe fino al 25% sulle importazioni canadesi e messicane già dal 1° febbraio.

Inoltre, pur astenendosi dall’imporre nuovi dazi alla Cina, Trump ha ordinato alla sua amministrazione di affrontare le pratiche commerciali sleali a livello globale e di indagare se Pechino abbia rispettato l’accordo firmato durante il suo primo mandato.

Le politiche del tycoon riguardano, tra i vari temi, anche l’immigrazione con la promessa di rimpatriare milioni di clandestini criminali e l’energia americana, puntando ad esportarla in tutto il mondo e riempendo nuovamente le riserve strategiche statunitensi.

Spostando lo sguardo sulle banche centrali, cresce l’attesa per la decisione dell’istituto giapponese di venerdì prossimo in vista di un suo possibile aumento dei tassi.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,037 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 155,6. Tra le materie prime, petrolio contrastato con il Brent (-0,5%) a 79,8 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 76,4 dollari.