Le borse europee accelerano al rialzo a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano positivi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 36.165 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%) ma preceduto dal Cac 40 di Parigi (+0,7%) e dal Dax di Francoforte (+1,2%).
Sul sentiment pesano ancora le parole del neo presidente Usa, Donald Trump, in particolare in tema di tariffe, con la minaccia a partire dal 1° febbraio dell’imposizione di dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e del 10% sulla Cina. Inoltre, Trump giudica iniquo il rapporto commerciale tra Usa e Unione Europea a causa dell’avanzo commerciale del Vecchio Continente, che ritiene di dover correggere con l’imposizione di tariffe.
Il vicepremier cinese Ding Xuexiang ha intanto dichiarato, al Forum economico mondiale annuale di Davos, in Svizzera, che il Paese asiatico espanderà le proprie importazioni “per promuovere un commercio equilibrato”.
Nello stesso evento, il consigliere della Bce e governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, ha avvertito che le politiche della nuova amministrazione Trump potrebbero influenzare l’inflazione negli Stati Uniti, ma è improbabile che possano causare una pressione significativa sui prezzi in Europa. Alle 16:15 è atteso l’intervento della presidente della Bce Christine Lagarde.
Sempre in tema di politica monetaria, la Banca del Giappone sarebbe pronta, secondo rumour, ad aumentare i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di venerdì.
Dalla scarna agenda macro odierna, occhi, alle ore 13:00, negli USA, sulle richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,045 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 155,8. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 79,8 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 76,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, guida Prysmian (+2,5%) seguita da TIM (+1,9%), dopo che la Corte d’Appello di Roma ha rigettato il ricorso del governo che aveva chiesto la sospensiva del pagamento di circa un miliardo ala società di tlc per una controversia legata alla liberalizzazione del settore risalente al 1998. Bene anche Diasorin (+1,8%) e Leonardo (+1,6%). In coda Saipem (-1,3%), Campari (-0,9%), A2A (-0,5%) e MPS (-0,4%).