Snam – EBITDA adjusted a circa 3,51 mld al 2029 (cagr 5%), cedola 2024 a 0,2905 euro e poi crescita annua del 4%

Sostenibilità e innovazione continuano a essere le leve strategiche per supportare l’ambizione di Snam a diventare un operatore energetico multi-molecola leader a livello paneuropeo. Il Piano Strategico 2025-2029 prevede un aumento del 25% degli investimenti per la transizione energetica, riflettendo gli avanzamenti di iniziative chiave come il progetto Ravenna CCS e il SoutH2 Corridor. Ulteriore attenzione sarà rivolta alla riconversione degli impianti di biometano e alle soluzioni di efficienza energetica.

Il Piano prevede investimenti totali per 12,4 miliardi (al netto di circa 1 mld di finanziamenti pubblici), con un incremento dell’8% rispetto al piano precedente, che si concentrano su due ambiti principali: infrastrutture gas lungo l’intera catena del valore midstream e business della transizione energetica.

Circa 10,9 miliardi (10,3 mld del piano precedente) sono dedicati allo sviluppo sostenibile delle infrastrutture gas:

  • 8,0 miliardi sono destinati a progetti legati al trasporto;
  • 2,0 miliardi per l’ampliamento e il potenziamento dei siti di stoccaggio;
  • 0,9 miliardi per il commissioning della FSRU di Ravenna e la costruzione di infrastrutture small-scale a Panigaglia e Pignataro.

Gli investimenti nei business della transizione energetica ammontano a 1,5 miliardi (1,2 mld del piano precedente) e sono così ripartiti:

  • Carbon Capture and Storage (CCS): 500 milioni (900 mln al lordo dei finanziamenti pubblici) per sviluppare il trasporto di CO2 a livello nazionale e l’infrastruttura di stoccaggio a Ravenna, in partnership con Eni. Il progetto è fondamentale per la decarbonizzazione delle industrie italiane hard-to-abate, con l’obiettivo di sviluppare il più grande hub offshore multimodale open access di CO2 nell’area del Mediterraneo, con una capacità stimata a vita intera fino a 500 milioni di tonnellate;
  • Hydrogen Backbone: 380 milioni nel segmento italiano del SoutH2 Corridor, una pipeline dedicata al trasporto di idrogeno;
  • Biometano: 270 milioni (350 mln al lordo dei finanziamenti pubblici) per la riconversione degli impianti e l’espansione della capacità a 78 MW entro il 2027, sfruttando il quadro di incentivi esistente. Il piano prevede il deconsolidamento di tale attività entro la fine del 2027;
  • Efficienza energetica: 250 milioni per muovere il portafoglio di attività verso clienti industriali e pubblica amministrazione. L’obiettivo è aumentare il backlog complessivo da 1,4 a 2,7 miliardi attraverso contratti di prestazione energetica a lungo termine
    (durata media di 11 anni).

Snam prevede una solida performance nel periodo 2024E-2029. Nell’orizzonte del Piano stima che gli indicatori registrino i seguenti tassi di crescita medi annui (CAGR):

  • RAB: 6,4% (rispetto al >6% del precedente piano) grazie a nuovi investimenti,
    all’effetto dell’inflazione e all’integrazione di asset come Edison Stoccaggio, la
    FSRU di Ravenna e gli asset CCS;
  • EBITDA adjusted: 5,0% (rispetto al 7,4% del precedente piano) grazie soprattutto alla crescita della RAB, a una maggiore efficienza nei costi, alla riduzione del WACC, al deconsolidamento del business del biometano e ai primi contributi della rete CCS. Tali fattori contribuiranno alla crescita prevista dell’EBITDA di Gruppo a circa 3,51 miliardi al 2029, al netto del business del biometano, con 80 milioni provenienti dalle attività di transizione energetica;
  • Utile netto adjusted: 4,5% (rispetto al 4% del precedente piano) grazie all’aumento dell’EBITDA e dei contributi della società partecipate, parzialmente compensato dall’aumento delle spese di ammortamento e finanziarie;
  • Indebitamento netto: in aumento a circa 21,2 miliardi connesso al piano di investimenti e al pagamento dei dividendi.

La guidance 2024 è confermata. Per quanto riguarda il 2025:

  • la RAB tariffaria dovrebbe raggiungere 25,89 miliardi (+8% rispetto al 2024);
  • l’EBITDA adjusted dovrebbe attestarsi a 2,85 miliardi (+4% vs guidance 2024);
  • l’Utile netto adjusted dovrebbe raggiungere 1,35 miliardi (+10% vs guidance 2024).

In tema di dividend policy:

  • confermato un dividendo 2024 di 0,2905 euro, in aumento del 3% rispetto
    al 2023;
  • dividendo in aumento annuale del 4% (contro il 3% minimo del piano precedente) dal 2025 al 2029, con payout ratio massimo dell’80%;
  • dividendo totale del 2024 sarà distribuito nel 2025, con il 40% (0,1162 euro per
    azione) già pagato come acconto il 22 gennaio 2025 e il restante 60% (0,1743 euro per azione) sarà distribuito il 25 giugno 2025 (record date: 24 giugno 2025; data di stacco: 23 giugno 2025), previa approvazione dell’Assemblea degli Azionisti chiamata ad approvare il bilancio 2024.

Snam immagina un futuro in cui i suoi asset e investimenti anticipano e si adattano
all’evoluzione del mix energetico, passando dal gas naturale a molecole alternative
come l’idrogeno e la CO2. Ciò aumenterà i volumi complessivi trasportati attraverso
la rete Snam, rafforzando il ruolo della Società nella transizione energetica.

Tra il 2030 e il 2034, Snam prevede opportunità di investimento fino a 14,7
miliardi che si aggiungono ai 12,4 miliardi previsti nell’arco di Piano. Ciò porta gli investimenti totali previsti nell’orizzonte 2025-2034 a circa 27 miliardi. Tali investimenti si concentreranno su:

  • completamento dei progetti per migliorare la sicurezza e la flessibilità del sistema energetico;
  • mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset, riducendo al contempo l’impronta carbonica;
  • ampliamento del progetto CCS e costruzione della dorsale dell’idrogeno, a condizione che vi siano ritorni adeguati e quadri normativi favorevoli.