Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede debole dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 36.201 punti (+0,2%) in guadagno come il CAC 40 di Parigi (+0,4%). Chiudono sotto la pari il Ftse 100 di Londra (-0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), il DAX di Francoforte (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq e il Dow Jones cedono lo 0,1% mentre lo S&P 500 procede invariato.
Restano monitorate le parole del presidente Usa che ha invitato le imprese di tutto il mondo a produrre in America e ottenere “le tasse più basse possibili“, per evitare di dover “pagare miliardi in dazi”.
Gli investitori guardano invece con cauta fiducia le parole di Trump che sembrano accennare un approccio potenzialmente più soft in tema dazi contro la Cina.
Resta al contempo monitorata l’agenda macroeconomica, con gli osservatori intenti a trarre nuove indicazioni sullo stato di salute dell’economia americana e sulle prossime mosse sui tassi d’interesse della Fed.
Sul fronte macro, negli Stati Uniti, a gennaio, la lettura preliminare dell’indice Pmi Manifatturiero, condotta da S&P Global, è salita, oltre le attese (49,8 punti), a 50,1 punti dai 49,4 punti del dato finale di dicembre. In calo, invece, l’indice composito, attestatosi a 52,4 punti, al di sotto dei 55,4 punti del mese precedente. Infine, l’indice relativo ai servizi è stato pari a 52,8 punti, inferiore alle attese (56,4 punti) e ai 56,8 punti di dicembre.
La stima preliminare per il mese di gennaio del PMI manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 46,1 punti, in aumento rispetto al mese precedente (45,1 punti) e oltre le attese (45,6 punti). L’indice Composito ha segnato un valore di 51,4 punti, in linea con il consensus, inferiore ai 51,6 punti di dicembre. L’indice Servizi è salito a 50,2 punti dai 49,6 punti della precedente rilevazione, a fronte dei 49,7 punti stimati dagli analisti.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,051, il dollaro/yen scende a 155,6. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 78,1 dollari e il Wti (-0,6%) a 74,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 111 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,65%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Mediobanca (+7,7%), Campari (+5,4%), Iveco Group (+3,9%), Moncler (+3,0%) mentre chiudono in coda Banca Monte Paschi Siena (-6,9%) seguita da Saipem (-2,9%), Telecom Italia (-1,8%), Amplifon (-1,7%).