Le borse europee proseguono deboli a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano in forte calo.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 36.070 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).
Occhi sul comparto tecnologico, oggi sotto forte pressione, in scia alle preoccupazioni che il modello di intelligenza artificiale, più efficiente dal punto di vista dei costi, messo a punto dalla startup cinese DeepSeek, possa minacciare il predominio nel settore da parte degli Stati Uniti. Tra i titoli da monitorare, Nvidia cede infatti oltre il 12% nel pre-market di Wall Street.
Resta l’attenzione anche sulla politica monetaria, in attesa delle decisioni, tra le altre, della Federal Reserve di mercoledì e della Bce di giovedì, nonché sulle trimestrali di big come Tesla, Microsoft, Meta (tutte mercoledì) ed Apple (giovedì).
In un messaggio registrato il 15 gennaio e pubblicato oggi dalla Bce, la presidente Lagarde ha sottolineato come le influenze politiche sulle decisioni delle banche centrali possano aumentare la volatilità macroeconomica, condizionando tassi di cambio, rendimenti obbligazionari e premi di rischio.
Infine, rimangono monitorate le tensioni geopolitiche in scia alle dichiarazioni della Casa Bianca, secondo la quale il presidente Donald Trump aspetterà a imporre tariffe e sanzioni alla Colombia, a seguito di un accordo bilaterale sul rimpatrio dei migranti.
Dall’agenda macro, a gennaio, l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 85,1 punti, migliorando oltre le attese (84,9 punti) rispetto al mese precedente (84,7 punti).
Focus, negli USA, alle ore 14:30, sul Chicago Fed National Activity Index di dicembre, e, alle 16:30, sul dato sull’attività manifatturiera Fed Dallas di gennaio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,050 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 154,1. Tra le materie prime, il petrolio torna positivo con il Brent (+0,4%) a 77,9 dollari al barile e il Wti (+0,6%) a 75,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 113 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,62%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Hera (+4,3%) in una seduta tonica per le utility, seguita da Generali (+2,1%) e Inwit (+2%). Ancora pesante, in coda, Prysmian (-8,8%) dopo che Morgan Stanley ne ha tagliato il target price da 65 a 64 euro, preceduta da STM (-2,9%) e Interpump (-2,3%).