Prevista partenza in rosso per le principali borse europee con l’attenzione sulle parole di Trump e le banche centrali.
Chiusura debole venerdì a Wall Street, con il Nasdaq che ha terminato a -0,5%, il Dow Jones e l’S&P 500 entrambi -0,3%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,8%; Shanghai viaggia flat e Hong Kong guadagna lo 0,5%.
Il sentiment risente degli avvertimenti del presidente Usa Donald Trump di dazi commerciali al 25%, come per Messico e Cina dal 1° febbraio, alla Colombia. Minaccia poi rientrata in seguito – secondo le dichiarazioni della Casa Bianca – all’accettazione da parte del Paese sudamericano delle condizioni poste da Trump sul rimpatrio degli immigrati illegali.
Il focus degli investitori è rivolto anche alle prossime riunioni della Fed (mercoledì 29 gennaio), da cui ci si aspettano tassi invariati, e della Bce (giovedì 30 gennaio), prevista ridurre ulteriormente il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 2,75%.
In Asia, alla vigilia della chiusura per il Capodanno lunare, resta l’attenzione sull’agenda macroeconomica dopo che l’attività manifatturiera cinese ha registrato un inaspettato rallentamento e il settore dei servizi si è raffreddato, segnali che indicano la necessità di uno stimolo fiscale più forte.
A Piazza Affari occhi a Mediobanca il cui Cda si riunirà domani 28 gennaio per discutere dell’offerta di Banca Mps. Sabato, il Ceo Nagel ha inviato una lettera ai dipendenti affermando che l’offerta non è stata concordata e che il board si esprimerà con l’obiettivo di tutelare gli interessi di tutti gli stakeholder. Nel weekend la premier Giorgia Meloni ha ribadito il sostegno del governo all’operazione.