Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 36.147 punti (-0,1%) in ribasso come il CAC 40 di Parigi (-0,1%). Chiudono sopra la pari l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%), il DAX di Francoforte (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,2%, lo S&P 500 lo 0,5% e il Dow Jones lo 0,2%.
Cresce l’attesa per le decisioni della Federal Reserve che, domani sera, probabilmente lascerà i tassi invariati, e della Bce che, giovedì, secondo le previsioni, ridurrà ulteriormente i tassi di 25 punti base.
Parallelamente, mentre rimane monitorato il settore tecnologico statunitense, dopo essere affondato ieri in scia al lancio dell’intelligenza artificiale DeepSeek, lo sguardo è già rivolto alle indicazioni che arriveranno dalle trimestrali di Tesla, Microsoft, Meta (tutte domani) ed Apple (giovedì).
Dall’agenda macro, negli USA, il preliminare sugli ordini di beni durevoli di dicembre è calato del 2,2% a fronte di un +0,3% stimato e di un -2% di novembre.
Inoltre, l’indice manifatturiero della regione di Richmond di gennaio si è attestato a -4 punti rispetto ai -13 previsti e ai -10 di dicembre.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,042, il dollaro/yen sale a 155,7. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 76,0 dollari e il Wti (-0,1%) a 73,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 109 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,65%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Telecom Italia (+3,6%), Nexi (+2,0%), Campari (+1,6%), Terna (+1,6%) mentre chiudono in coda Mediobanca (-4,4%), seguita da Stmicroelectronics (-3,2%), Prysmian (-3,2%), Saipem (-3,0%).