Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 36.219 punti (-0,7%), in calo come il Dax di Francoforte (-1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%), il CAC 40 di Parigi (-1,2%), il Ftse di Londra (-1,0%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,6% e il Dow Jones lo 0,2%.
Il clima sui mercati resta appesantito dai timori che i dazi annunciati da Trump su Canada, Messico e Cina, oltre a quelli minacciati nei confronti dell’Europa, ostacoleranno la crescita economica globale, alimenteranno l’inflazione e porteranno a una guerra commerciale più ampia del previsto.
Resta l’attenzione anche sulla politica monetaria a seguito delle parole del governatore dell’istituto slovacco e membro del Consiglio direttivo della Bce, Peter Kazimir, secondo il quale i tassi di interesse possono scendere ancora, alla luce della debolezza della crescita e del rallentamento dell’inflazione, sebbene l’incertezza sia così elevata che qualsiasi indicazione più precisa sui tassi sarebbe irrealistica.
Occhi infine sul proseguimento delle trimestrali in vista dei conti, tra le altre, di Alphabet (domani) e Amazon (giovedì).
Dalla fitta agenda macro odierna, negli Stati Uniti, a gennaio, la lettura finale del Pmi Manifatturiero si è attestata a 51,2 punti, al di sopra del consensus e del dato preliminare, entrambi a 50,1 punti.
Nello stesso mese, l’ISM manifatturiero è salito a 50,9 punti rispetto ai 49,3 punti stimati e ai 49,2 punti di dicembre.
Nell’Eurozona, a gennaio, i prezzi al consumo sono calati dello 0,3% su base mensile (dato preliminare) dopo il +0,4% di dicembre. Su base annua, hanno riportato un +2,5%, accelerando leggermente rispetto al +2,4% del consensus e del mese precedente. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un +2,7%, come il dato finale di dicembre e leggermente superiore alle previsioni degli analisti (+2,6%).
In Italia, secondo le stime preliminari, sempre a gennaio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato una flessione dello 0,7% su base mensile, a fronte del -1,1% delle attese e del +0,1% di dicembre. Su base annua, i prezzi sono saliti dell’1,7%, a fronte del +1,4% di dicembre e del consensus.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,030, il dollaro/yen a 154,7. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 75,6 dollari e il Wti (+0,1%) a 72,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 111 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+1,4%), seguita da Banca Monte Paschi Siena (+1,4%), Leonardo (+1,1%), Recordati (+0,9%) mentre arretrano in particolare Stellantis (-4,5%), Saipem (-3,4%), Pirelli (-3,4%), Stmicroelectronics (-3,1%).