Le borse europee proseguono negative in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,2% a 36.033 punti, in calo come il Cac 40 di Parigi (-1,7%), il Dax di Francoforte (-1,6%), l’Ibex35 di Madrid (-1,3%) e il Ftse 100 di Londra (-1,2%).
A seguito della decisione di Donald Trump di imporre dazi del 25% a Canada e Messico e alzare di un ulteriore 10% quelli sulla Cina, minacciando anche l’Europa, gli investitori temono che queste mosse costringeranno le aziende ad aumentare i prezzi causando un’accelerazione dell’inflazione e un calo della spesa da parte dei consumatori.
Resta l’attenzione anche sui segnali provenienti dalle banche centrali a seguito delle parole del governatore dell’istituto slovacco e membro del Consiglio direttivo della Bce, Peter Kazimir, secondo il quale i tassi di interesse possono scendere ancora, alla luce della debolezza della crescita e del rallentamento dell’inflazione, sebbene l’incertezza sia così elevata che qualsiasi indicazione più precisa sui tassi sarebbe irrealistica.
Gediminas Simkus, governatore della banca centrale lituana e membro anch’egli della Bce, si attende un taglio dei tassi di interesse a marzo e “un altro paio” nei mesi successivi.
Occhi infine sul proseguimento delle trimestrali in vista dei conti, tra le altre, di Alphabet (domani) e Amazon (giovedì).
Dalla fitta agenda macro odierna, nell’Eurozona, a gennaio, i prezzi al consumo sono calati dello 0,3% su base mensile (dato preliminare) dopo il +0,4% di dicembre. Su base annua, hanno riportato un +2,5%, accelerando leggermente rispetto al +2,4% del consensus e del mese precedente. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un +2,7%, come il dato finale di dicembre e leggermente superiore alle previsioni degli analisti (+2,6%).
Nella stessa area e mese, la lettura finale del Pmi manifatturiero ha evidenziato 46,6 punti, superiore rispetto ai 46,1 punti del preliminare e delle attese.
In Italia, secondo le stime preliminari, sempre a gennaio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato una flessione dello 0,7% su base mensile, a fronte del -1,1% delle attese e del +0,1% di dicembre. Su base annua, i prezzi sono saliti dell’1,7%, a fronte del +1,4% di dicembre e del consensus.
Nello stesso mese e area, l’indice PMI relativo al settore manifatturiero si è attestato a 46,3 punti, in aumento, meno delle attese (46,8 punti), dai 46,2 punti di dicembre.
Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,024 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 154,9. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+1,1%) a 76,5 dollari al barile e il Wti (+2%) a 74,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 113 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Generali (+0,9%) dopo che UniCredit ha informato di detenere circa il 4,1% del capitale della società, seguita da Telecom Italia e MPS (entrambe +0,5%) mentre rimangono pesanti, in coda, Stellantis (-6,5%), Pirelli (-5,6%), in una seduta in forte calo per l’automotive europeo, e STM (-4,5%).