Prevista partenza in forte calo per le principali borse europee in scia all’annuncio di Trump sui dazi.
Chiusura venerdì negativa a Wall Street con il Dow Jones a -0,8%, l’S&P 500 a -0,5% e il Nasdaq a -0,3%
Sui mercati asiatici, Hong Kong, in riapertura dopo le festività, cede lo 0,4%, peggio il Giappone con Nikkei a -2,7% e Topix a -2,5%.
Gli investitori guadano con preoccupazione la decisione di Donald Trump di imporre dazi del 25% a Canada e Messico e alzare di un ulteriore 10% quelli sulla Cina, minacciando anche l’Europa. Le tariffe dovrebbero entrare in vigore il 4 febbraio, salvo un accordo dell’ultimo minuto.
In risposta alla mossa degli Stati Uniti, il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato una contro-tariffa del 25%, mentre la leader messicana Claudia Sheinbaum ha minacciato tariffe di ritorsione. Il Ministero del Commercio cinese ha promesso “contromisure corrispondenti”, senza fornire dettagli, e che presenterà un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio.
Resta allo stesso tempo l’attenzione sul proseguimento delle trimestrali in vista dei conti, tra le altre, di Alphabet (domani) e Amazon (giovedì).
Dall’agenda macro, a gennaio, il Pmi manifatturiero cinese si è attestato a 50,1 punti, in peggioramento contro le attese (50,6) rispetto al dato di dicembre (50,5 punti).
Nello stesso mese, il dato finale del PMI manifatturiero giapponese è stato pari a 48,7 punti, al di sotto del preliminare (49,6 punti) e del consensus (48,8 punti).
Occhi, tra le ore 09:45 e le 10:30, su PMI manifatturiero di Italia, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito, gennaio; alle 11:00, sempre in Italia, sui prezzi al consumo, gennaio preliminare; alle 11:00, nell’Eurozona, sui prezzi al consumo, gennaio preliminare; negli USA, alle 15:45, sul PMI manifatturiero, gennaio finale e alle 16:00, sull’ISM manifatturiero, gennaio finale.
A Piazza Affari, riguardo a MPS, Moody’s ha migliorato a “positivo”, da stabile, l’outlook di lungo termine sui rating dei depositi e del debito senior unsecured, confermando tutti i rating della banca.
UniCredit informa di detenere una partecipazione di circa il 4,1% nel capitale sociale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato.