Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 36.719 punti (+1,4%) in guadagno come l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%), il CAC 40 di Parigi (+0,7%), il DAX di Francoforte (+0,5%). Chiude sotto la pari il Ftse 100 di Londra (-0,1%)
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,2%, lo S&P 500 lo 0,6% e il Dow Jones lo 0,1%.
Gli investitori continuano a valutare le implicazioni commerciali internazionali dopo la risposta della Cina ai dazi di Trump e il rinvio a sorpresa delle tariffe su Canada e Messico.
Pechino ha infatti approvato una serie di misure che, a partire dal 10 febbraio, colpiranno il carbone e il gas naturale liquefatto con aliquote del 15%, più un’ulteriore tariffa del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili. Inoltre, indagherà su Google per presunte violazioni delle leggi antitrust e ha inserito in black list le aziende Pvh Corp, holding di brand come Calvin Klein, e la biotech Illumina.
Prosegue intanto la stagione delle trimestrali: occhi puntati soprattutto sui conti di Alphabet, attesi in giornata.
Sul fronte macro, a dicembre gli ordinativi di fabbrica degli Stati Uniti hanno riportato un calo dello 0,9% su base mensile, in peggioramento, contro le attese (-0,7%), dal -0,8% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,038, il dollaro/yen scende a 154,5. Tra le materie prime, senza una direzione le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,4%) a 76,3 dollari e il Wti (-0,5%) a 72,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 110 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Ferrari (+8,0%) in scia ai conti, Stmicroelectronics (+2,3%), Intesa Sanpaolo (+1,9%), Stellantis (+1,9%) mentre chiudono in coda Prysmian (-2,9%), seguita da Campari (-2,5%), Leonardo (-1,2%), Interpump Group (-0,9%).