Le borse europee viaggiano incerte a metà seduta con i futures di Wall Street in leggero calo.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 36.176 punti, poco sotto la parità come il Ftse 100 di Londra (-0,2%) mentre resistono l’Ibex35 di Madrid (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,2%).
Gli investitori continuano a valutare le implicazioni commerciali internazionali dopo la risposta della Cina ai dazi statunitensi e il rinvio a sorpresa delle tariffe su Canada e Messico.
Pechino ha infatti approvato una serie di misure che, a partire dal 10 febbraio, colpiranno il carbone e il gas naturale liquefatto con aliquote del 15%, più un’ulteriore tariffa del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili. Inoltre, indagherà su Google per presunte violazioni delle leggi antitrust e ha inserito in black list le aziende Pvh Corp, holding di brand come Calvin Klein, e la biotech Illumina.
Focus, allo stesso tempo, anche sulle trimestrali con i conti oggi, tra le altre, di Alphabet, Merck & Co. e Pfizer.
Occhi, infine, sull’agenda macro con gli ordini di fabbrica USA di dicembre, e le banche centrali con gli interventi Fed odierni di Raphael Bostic, Mary Daly e Philip Jefferson.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,034 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 155,3. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-1,1%) a 75,1 dollari al barile e il Wti (-1,8%) a 71,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 111 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, rimbalza in vetta STM (+2,2%) dopo il calo di ieri, seguita da Telecom Italia (+1,5%) e Stellantis (+0,5%) che tenta il recupero dal crollo della seduta precedente. Resta in coda Campari (-1,3%); performance negativa anche di Leonardo (-1,2%) ed Eni (-1,1%).