Partenza in denaro per le principali borse europee con il sentiment diviso tra guerra commerciale, agenda macro e trimestrali.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 36.707 punti, positiva come il Cac 40 di Parigi (+0,2%), l’Ibex35 di Madrid (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,7%) e il Ftse 100 di Londra (+0,8%).
Il sentiment resta condizionato dalle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La Cina ha avanzato un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio contro i dazi aggiuntivi del 10% imposti dagli Usa e la rettifica di valore dell’esenzione dalle tariffe per i pacchi di importo minore, ritenendo che tali mosse siano “protezionistiche” e violino le regole dell’Omc.
Resta l’attenzione anche sulla politica monetaria dopo le parole del membro del consiglio della Banca del Giappone, Naoki Tamura, secondo cui l’1% non è il livello definitivo di tasso neutrale per l’economia, sottolineando allo stesso tempo che il rischio di rialzo dei prezzi sta aumentando gradualmente.
Sempre in tema di banche centrali, oggi alle 13.00 è atteso l’annuncio sui tassi della Banca d’Inghilterra, con gli economisti che stimano un taglio da 25 punti base.
Ulteriori spunti sono attesi dalla trimestrali con i conti odierni di Amazon e dagli interventi di Christopher Waller e Lorie Logan della Federal Reserve.
Sul fronte macro, intanto, in Germania a dicembre gli ordini di fabbrica sono aumentati del 6,9% su base mensile dopo il -5,4% del mese precedente, a fronte di un consensus pari a +1,9%.
Attese in giornata la vendite al dettaglio di dicembre dell’Eurozona e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione degli Usa.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,037 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 152,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,2%) a 74,7 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 71,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 109 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,46%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio MPS (+2,3%) che ha chiuso il 2024 con un utile netto di 1,95 miliardi, seguita da Banco Bpm e Popolare di Sondrio (+1,6%) e Unipol (+1,4%), realizzi soprattutto su Stellantis (-1,9%), preceduta da Saipem (-0,7%) e Fineco (-0,6%), dopo i conti.