Le borse europee proseguono deboli nel pomeriggio in linea all’andamento di Wall Street.
A Milano il Ftse Mib cede lo 0,2% a 37.042 punti, come l’Ibex35 di Madrid (-0,2%) e seguito da Dax di Francoforte (-0,3%), Ftse 100 di Londra (-0,4%) e Cac 40 di Parigi (-0,4%). Oltreoceano, il Nasdaq è in calo dello 0,5%, l’S&P500 e il Dow Jones dello 0,1%.
Gli investitori stanno valutando il report di gennaio sul lavoro statunitense diffuso oggi pomeriggio e che ha evidenziato la creazione di 143mila posti di lavoro nel settore non agricolo (Non Farm Payrolls), al di sotto rispetto ai 169mila stimati e ai 307mila di dicembre (dato rivisto da 256mila).
Il tasso di disoccupazione, calcolato su diversa base statistica, è sceso al 4%, a fronte di un 4,1% sia del mese precedente sia del consensus.
Dati che, seppur contrastanti, non intaccano la solidità del mercato del lavoro a stelle e strisce e che non dovrebbero spingere la Fed a optare per un taglio ai tassi nella riunione del prossimo mese.
Dall’agenda macro odierna, si rileva inoltre che a dicembre il dato finale sulle scorte all’ingrosso statunitensi ha evidenziato un -0,5% su base mensile, in linea al consensus e al preliminare. Il dato finale di novembre si era attestato a -0,1%.
Nello stesso mese, la produzione industriale tedesca è calata del 2,4% su base mensile, a fronte del -0,6% delle attese e del +1,3% del mese precedente.
Sempre a dicembre, in Francia, la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 3,9 miliardi, in miglioramento oltre le attese (5,3 miliardi) dai 6,3 miliardi di novembre (rivisti da 7,1 miliardi).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,038 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen riduce il rialzo a 151,5. Tra le materie prime, il petrolio prosegue positivo con il Brent (+0,7%) a 74,8 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 71,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 108 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,47%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Iveco (+19,9%) in scia alla trimestrale e all’annuncio dello spin off della divisione difesa, seguita da Telecom Italia (+6,3%) spinta da rumour di stampa su un possibile interesse di Iliad e del fondo CVC a entrare nel capitale della compagnia telefonica. Corre anche Popolare di Sondrio (+6,1%) dopo l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa da Bper (in coda a -7%). Vendite anche su Nexi (-3,9%) e Finecobank (-3,3%).