USA – Wall Street senza direzione, crolla Ford volano Ralph Lauren e Philip Morris

Wall Street chiude la sedutà di giovedì senza una direzione precisa ma con il settore dell’automotive sotto pressione.

L’S&P 500 ha chiuso così a +0,36%, il Nasdaq a +0,51% e il Daw Jones a -0,28%.

Mentre prosegue la pubblicazione dei report sull’ultimo trimestre 2024 gli analisti si interrogano quali saranno le guidance per l’anno in corso e come le mosse di Trump impatteranno gli utili delle società e l’economia americana.

Sul fronte interno proseguono le polemiche intorno all’USAID, l’agenzia americana indipendente per lo sviluppo internazionale, responsabile di aiuti civili e programmi umanitari per paesi in via di sviluppo. Opera in più di 60 stati e ha oltre 10.000 dipendenti che, secondo il neopresidente, non sono necessari ma anzi sono “origine di sprechi e inefficienze”.

L’amministrazione Trump ha detto di voler inglobare l’USAID nell’Dipartimento di Stato e di licenziare gran parte dei dipendenti a partire da oggi. Parole che hanno generato forti proteste e preoccupazioni, non solo all’interno dell’agenzia.

Prosegue poi lo scontro tra Trump, Nethanyahu e la corte penale internazionale (ICC).

L’inquilino della Casa Bianca ha firmato un ordine esecutivo che prevede sanzioni all’ICC in ritorsione al mandato di cattura per il presidente israeliano e per l’indagine sugli aiuti forniti dagli Stati Uniti all’IDF (le forze di difesa isrealiane).

Secondo l’ordine esecutivo le sanzioni possono prevedere il blocco degli acquisti di proprietà e beni dagli USA e il divieto per i funzionari dell’ICC e per le loro famiglie di varcare i confini americani.

Tornando all’azionario crolla Ford (-7,5%) nonostante risultati per l’ultimo trimestre 2024 maggiori delle attese. A preoccupare il mercato sono le previsioni per il 2025 e gli impatti che le politiche della Casa Bianca avranno sul colosso dell’automotive.

Il Ceo di Ford Jim Farley ha spiegato che la casa automobilistica può resistere ad alcune settimane di dazi al 25% su Canada e Messico, ma se questi dovessero prolungarsi causerebbero costi di vendita più alti e il licenziamento di dipendenti americani.

In forte calo anche Honeywell (-5,6%). La multinazionale specializzata in aerospazio, automazione ed energia ha comunicato che si dividerà in tre realtà quotate indipendenti, seguendo la stada di altri conglomerati come General Electric.

Sul fronte delle vincitrici Philip Morris balza del 10,9% dopo aver pubblicato utili migliori delle attese per l’ultimo trimestre 2024 e previsioni per il 2025 superiori al consensus.

In rialzo anche il settore del Fashion con Tapestry che giuda il mercato a +12% e Ralph Lauren a +9,7%. Entrambe hanno comunicato utili sul quarto trimestre 2024 e guidance 2025 migliori delle attese.

Passando alle materie prime il Brent ha chiuso a -0,43% a 74,29 dollari al barile. Negativo anche il Wti a -0,59% a 70,61 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro ha chiuso a -0,56% a 2.876,7 dollari l’oncia. Più netto il calo dell’argento a -1,06% a 32,62 dollari l’oncia.

Infine questa mattina sul Forex l’euro/dollaro è flat a 1,037 e il dollaro/yen a 151,8.