Seduta debole per le principali borse asiatiche, in scia alle ultime minacce di Trump sui dazi, in controtendenza alla chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,1 e lo 0,5%, fa peggio Hong Kong (-0,7%). Giappone chiuso per festività.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1%, l’S&P 500 a +0,7% e il Dow Jones a +0,4%.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio senza eccezioni, che entrerà in vigore il 4 marzo. I principali paesi da cui gli Usa importano acciaio sono Canada, Brasile, Messico e Corea del Sud.
Secondo Frank Lavin, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Singapore, le tariffe imposte dal presidente Trump non sono semplicemente simboliche, ma sono punitive e «costeranno posti di lavoro» negli Usa.
Sull’equity, le azioni del produttore cinese di veicoli elettrici Byd sono salite a livelli record martedì, il giorno dopo il lancio di funzionalità avanzate di guida autonoma sulla maggior parte dei modelli di auto. i titoli sono saliti fino al 4,54% a Hong Kong, prima di azzerare i guadagni.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,030 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 151,9. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 76,5 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 72,8 dollari.