Le borse europee migliorano ulteriormente nel pomeriggio con l’andamento positivo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 37.812 punti, seguito dall’Ibex35 di Madrid (+0,3%), ma preceduto dal Dax di Francoforte (+1,8%) e dal Cac 40 di Parigi (+1,4%); resta debole il Ftse 100 di Londra (-0,6%). Oltreoceano, il Nasdaq sale dello 0,8%, l’S&P500 dello 0,4% e il Dow Jones dello 0,2%.
Mentre il sentiment continua a beneficiare dell’ottimismo su una possibile tregua in Ucraina, alle 19:00 ora italiana, l’attenzione tornerà a focalizzarsi sul tema delle tariffe con la conferenza stampa di Trump sui dazi reciproci.
Occhi allo stesso tempo sulle banche centrali dopo che oggi l’inflazione si è confermata più alta del previsto con prezzi alla produzione Usa di gennaio aumentati dello 0,4% m/m rispetto al +0,3% atteso e del 3,5% su base annua a fronte di una stima del +3,2%.
Nella stessa area, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese, più delle attese (217mila unità), a 213mila unità dalle 220mila della settimana precedente (riviste da 219mila unità).
A dicembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale dell’Eurozona è calato dell’1,1% su base mensile, peggiorando più delle attese (-0,6%) rispetto al +0,4% di novembre (rivisto da +0,2%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha rallentato meno del consensus (-3,1%) a -2% dal precedente -1,8% (rivisto da -1,9%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,043 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 153,6. Tra le materie prime, il petrolio riduce le perdite con il Brent (-0,3%) a 74,9 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 71,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Stellantis (+4,1%), seguita da Campari (+3,6%), Cucinelli e Italgas (entrambe +3%). Scivola in coda MPS (-2,5%), preceduta da Banco BPM e Tenaris (entrambe -1,4%).