Recordati – Preliminari 2024, ricavi +9,2% a perimetro omogeneo e a cambi costanti, utile netto adj. +8,4%

Dalla lettura dei preliminari emerge che i ricavi netti consolidati per l’esercizio 2024 sono stati pari a 2.341,6 milioni, in crescita del 12,4% rispetto all’esercizio 2023 o del 9,2% a perimetro omogeneo e a cambi costanti, “trainati dall’ottimo andamento del business in entrambi i segmenti, Specialty & Primary Care e Rare Diseases. L’impatto negativo dei cambi per l’esercizio 2024 è stato pari a 26,9 milioni (-1,3%)”, riporta la società.

L’utile operativo rettificato è stato di 684,4 milioni, in crescita del 9,2% e con un’incidenza del 29,2% sui ricavi netti rispetto al 30,1% dell’esercizio precedente. L’utile operativo è stato pari a 638,9 milioni nell’esercizio 2024, in aumento del 14,5% rispetto all’esercizio 2023, “assorbendo l’impatto a livello di margine lordo di costi non monetari per 37,5 milioni (rispetto a 58,9 milioni nell’esercizio 2023), derivanti dalla rivalutazione al fair value del magazzino prodotti Rare Diseases (inclusi 8,2 milioni per Enjaymo)”.

I costi non ricorrenti sono stati pari a 8,0 milioni per l’esercizio 2024, rispetto a 9,6 milioni per l’esercizio precedente, “riflettendo principalmente le continue operazioni di efficientamento delle attività di vendita del settore Specialty & Primary Care”.

L’EBITDA è stato pari a 865,8 milioni, in crescita del 12,5% e con un’incidenza sui ricavi netti del 37,0% in linea con l’esercizio precedente. “La forte crescita dei ricavi e la leva operativa sono stati in parte compensati dall’accelerazione degli investimenti a sostegno dei motori di crescita del segmento Rare Diseases e del mix di prodotti”.

L’utile netto rettificato, pari a 568,9 milioni con un’incidenza sui ricavi del 24,3%, è cresciuto dell’8,4%, con un aumento dell’utile operativo “rettificato parzialmente compensato da un incremento degli oneri finanziari e dell’aliquota fiscale (23,9% nel 2024 rispetto al 20,7% nel 2023) in seguito all’aumento dell’aliquota legale in diversi paesi. L’utile netto è stato pari a 416,5 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 17,8% e una crescita del 7,0% rispetto all’esercizio 2023, con l’incremento dell’utile operativo compensato dall’aumento di aliquota fiscale, oneri finanziari e ammortamenti”.

Il debito netto al 31 dicembre 2024 è pari a 2.154,3 milioni, corrispondenti a una leva di poco inferiore a 2,4x l’EBITDA proforma, a fronte di un debito netto pari a 1.579,4 milioni al 31 dicembre 2023.

La società prevede che “lo slancio positivo del business prosegua riflettendosi nei seguenti obiettivi finanziari per l’esercizio 2025, che prevedono una crescita a doppia cifra in tutte le metriche:

  • Ricavi netti compresi tra 2.600 e 2.670 milioni
  • EBITDA compreso tra 970 e 1.000 milioni; margine +/ 37,5%
  • Utile netto rettificato compreso tra 640 e 670 milioni; margine +/ 25,0%”.

“Grazie al solido slancio del segmento Rare Diseases, che beneficia anche dalla continua crescita dei tassi di diagnosi e di trattamento delle principali patologie, il Gruppo ha rivisto al rialzo gli obiettivi di vendite (peak year sales) per i principali motori di crescita:

  • Isturisa: 500 600 milioni (da > € 400 milioni)
  • Signifor: 150 200 milioni (da 100150 milioni)
  • Qarziba e Sylvant: 300 350 milioni (da 250300 milioni)
  • Enjaymo: 250 300 milioni (invariato)”.

“Potenziali nuove indicazioni come il pasireotide per il trattamento dell’ipoglicemia postbariatrica e il dinutuximab beta per il trattamento del sarcoma di Ewing non sono incluse nelle stime di cui sopra”.

Il piano triennale aggiornato e gli obiettivi finanziari a medio termine saranno approvati e comunicati il 28 aprile, con presentazione al mercato a seguire il 29 aprile.