Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 37.978 punti (+0,2%) in guadagno come il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,2%). Chiudono sotto la pari il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Dax di Francoforte (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,1%, lo S&P500 procede invariato e il Dow Jones cede lo 0,2%.
Volge al termine una settimana condizionata da una serie di fattori, tra quali i tentativi di pace in Ucraina e le ulteriori indicazioni di persistenza dell’inflazione statunitense.
Sul fronte continentale, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha intanto dichiarato che l’Unione Europea é pronta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose con gli Stati Uniti sui dazi.
Sul fronte macro, a gennaio le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un calo dello 0,9% su base mensile, al di sotto delle attese (-0,1%) e a fronte del +0,7% del mese precedente.
Sempre nello stesso mese la produzione industriale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,5% su base mensile, rallentando meno delle attese (+0,3%) dal +1% di dicembre.
Nel vecchio continente, la seconda stima preliminare per il Pil dell’Eurozona del quarto trimestre 2024 indica un aumento dello 0,1% su base trimestrale, rispetto alla stabilità del consensus e della prima lettura. Su base annua, è cresciuta dello 0,9%, in linea alle attese e al dato precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,050, il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 152,3. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,2%) a 74,9 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 71,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 109 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Leonardo (+3,6%), Iveco Group (+2,8%), Buzzi (+2,6%), Stmicroelectronics (+1,6%) mentre chiudono in coda Interpump Group (-16,3%) in calo dopo i conti, seguita da Telecom Italia (-7,6%), Recordati (-2,2%), Italgas (-1,7%).