Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo che Wall Street ha chiuso sopra la parità.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,8 e l’1,9%, giù Hong Kong (-0,2%) e Giappone, con il Nikkei a -0,3% e il Topix a -0,4%.
Oltreoceano, l’S&P 500 ha chiuso a +0,2%, il Nasdaq a +0,1% e il Dow Jones flat.
Sul sentiment pesano minacce da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre ulteriori dazi sulle importazioni in settori chiave.
Trump ha, infatti, dichiarato che prevede di imporre dazi del 25% su automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici importati, con l’intenzione di attuarne alcuni entro aprile.
Trump ha detto che i dazi sulle auto dovrebbero arrivare già ad aprile, mentre non ha specificato una tempistica per quelli su farmaci e chip, affermando di voler dare ai produttori più tempo per avviare le operazioni negli Stati Uniti.
I listini cinesi hanno beneficiato dell’ottimismo legato all’intelligenza artificiale e al maggior supporto governativo, mentre la piazza sudcoreana è salita al massimo degli ultimi cinque mesi grazie alla forza del settore tecnologico.
Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of New Zealand ha tagliato i tassi di 50 punti base al 3,75%, in linea con le attese. Si tratta del quarto taglio consecutivo della banca centrale e arriva mentre l’economia rallenta.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,045 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 151,7. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 76,3 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 72,3 dollari.