Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.348 punti (-0,5%), in calo come il Dax di Francoforte (-1,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,7%), il CAC 40 di Parigi (-1,2%), il Ftse di Londra (-0,6%).
Oltreoceano, lo S&P 500 guadagna lo 0,1%, il Nasdaq procede invariato mentre il Dow Jones cede lo 0,2%,
Ad alimentare le vendite contribuiscono le parole di Isabel Schnabel, membro del Consiglio esecutivo della Bce, che ha smorzato l’ottimismo per una politica monetaria particolarmente espansiva dell’istituto.
Sempre in tema di banche centrali, cresce l’attesa per i verbali Fed, in uscita stasera e che forniranno indizi sui tassi.
Il tutto in un clima che resta appesantito dalle preoccupazioni per un’escalation della guerra commerciale dopo che Trump ha minacciato tariffe del 25% su automobili, farmaci e semiconduttori, con la possibilità che quelle sulle auto entrino in vigore già il 2 aprile.
Dall’agenda macro, nella settimana al 14 febbraio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, è calato del 6,6%, dopo il +2,3% della settimana precedente.
A gennaio, nel Regno Unito, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,1% su base mensile, a fronte del -0,3% delle attese e del +0,3% del mese precedente. Su base annua, i prezzi hanno registrato un aumento del 3,0%, in accelerazione oltre le attese (+2,8%) rispetto al +2,5% di dicembre. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,7%, in linea con le attese e al di sopra del +3,2% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,041, il dollaro/yen a 151,7. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,6%) a 76,3 dollari e il Wti (+0,7%) a 72,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 108 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,64%.
Tornando a Piazza Affari, guida Stmicroelectronics (+7,9%) seguita da Leonardo (+2,6%), Terna (+0,8%), Bper Banca (+0,7%) mentre arretrano in particolare Recordati (-6,8%), Buzzi (-3,4%), Cucinelli (-3,1%), Amplifon (-2,0%).