I futures sull’azionario americano oscillano tra la parità e -0,2%, preannunciando un avvio debole a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare agli ultimi dazi annunciati da Trump, alla Fed e all’agenda macroeconomica.
Chiusura poco mossa ieri per i principali indici oltreoceano, con lo S&P 500 in rialzo dello 0,2%, il Nasdaq dello 0,1% e il Dow Jones sostanzialmente invariato.
Restano monitorate le tensioni commerciali con il presidente Trump che ha annunciato tariffe del 25% su automobili, farmaci e semiconduttori e con la possibilità che quelle sulle auto entrino in vigore già il 2 aprile. I dazi del 25% da lui precedentemente comunicati su acciaio e alluminio sono previsti per marzo.
Sul fronte geopolitico, i funzionari di Usa e Russia si sono incontrati per un primo round di colloqui sulla guerra in Ucraina, alimentando l’aspettativa di una cooperazione più ampia. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha detto agli alleati europei che gli Stati Uniti manterranno in vigore le sanzioni contro la Russia almeno finché non verrà raggiunto un accordo per porre fine al conflitto in Ucraina.
Gli investitori restano poi intenti a monitorare le prossime mosse della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Nuove indicazioni sono attese questa sera con la pubblicazione dei verbali relativi all’ultima riunione del Federal Open Market Committee.
Dall’agenda macro odierna, intanto, l’indice MBA sulle richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato, nella settimana al 14 febbraio, un calo del 6,6% dopo il +2,3% della settimana precedente.