Seduta perlopiù sottotono per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in leggero rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente flat e a +0,2%, seguite da Hong Kong (-1,4%) e dal Giappone, con il Nikkei a -1,3% e il Topix a -1,2%.
Oltreoceano, l’S&P 500 e il Dow Jones hanno terminato a +0,2%, il Nasdaq a +0,1%.
Sul sentiment continuano a pesare le tensioni geopolitiche con Trump che sta aumentando la pressione su Kiev affinché raggiunga un accordo di pace con la Russia e ha definito il presidente ucraino Zelenskiy un “dittatore” esortandolo a muoversi rapidamente per un’intesa.
Continua inoltre a preoccupare il tema delle tariffe, con l’inquilino della Casa Bianca che ha parlato della possibilità di imporre dazi del 25% su tutte le importazioni di legname negli Stati Uniti.
Sempre sul fronte internazionale, Trump ha affermato che sarebbe possibile raggiungere un nuovo accordo commerciale con la Cina, anticipando di essere aperto a prevenire una guerra commerciale tra Washington e Pechino.
Resta allo stesso tempo l’attenzione sulle politica monetaria all’indomani della pubblicazione dei verbali della Fed. Dal documento emerge che sono necessari “altri progressi sull’inflazione” prima di proseguire con ulteriori riduzioni dei tassi.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,043 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 150,2. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 76,1 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 72,2 dollari.