Le borse europee proseguono perlopiù positive a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in leggero calo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 38.485 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+0,7%), l’Ibex35 di Madrid (+0,7%) e il Dax di Francoforte (+0,5%); resta in controtendenza il Ftse 100 di Londra (-0,3%).
Gli investitori guardano con fiducia agli spiragli di trattative tra Stati Uniti e Cina in scia alle parole di Trump, secondo il quale è possibile raggiungere un nuovo accordo con Pechino, anticipando di essere aperto a prevenire una guerra commerciale tra le due potenze.
Resta comunque la cautela con i timori legati al tema delle tariffe dopo che l’inquilino della Casa Bianca ha avvertito sulla possibilità di imporre dazi del 25% su tutte le importazioni di legname negli Stati Uniti.
Inoltre, continuano a pesare le tensioni geopolitiche con Trump che ha definito il presidente ucraino Zelenskiy un “dittatore” esortandolo a muoversi rapidamente per un’intesa con la Russia.
Dall’agenda macro, a gennaio, i prezzi alla produzione in Germania sono calati dello 0,1% su base mensile, in linea al mese precedente ma sotto le attese (+0,6%). Su base annua sono aumentati dello 0,5%, a fronte del +0,8% di dicembre e del +1,3% del consensus.
Focus, nel pomeriggio, negli Usa, su richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, indice manifatturiero di Philadelphia e fiducia dei consumatori di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro resta a 1,044 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 150,2. Tra le materie prime, petrolio ancora poco mosso con il Brent (+0,1%) a 76,1 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 72,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,62%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta STM (+3,3%) che ha lanciato una nuova tecnologia per data center e cluster AI con Amazon, seguita da Campari (+2,7%) su rumour di tagli al personale, Prysmian e Amplifon (entrambi +1,4%). Crolla in coda Tenaris (-4,3%) dopo la trimestrale, preceduta da Nexi (-1%) e Banca Mediolanum (-0,7%).