Avvio sotto la parità a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare alle ultime mosse di Trump, alla Fed e all’agenda macro.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones cede lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,2%, il Nasdaq lo 0,1%.
Gli investitori guardano con fiducia agli spiragli di trattative tra Stati Uniti e Cina in scia alle parole di Trump, secondo il quale è possibile raggiungere un nuovo accordo con Pechino, anticipando di essere aperto a prevenire una guerra commerciale tra le due potenze.
Resta comunque la cautela con i timori legati al tema delle tariffe dopo la minaccia di Trump di imporre dazi del 25% su tutte le importazioni di legname negli Stati Uniti.
Gli investitori restano al contempo intenti a monitorare le prossime mosse sui tassi della Fed, all’indomani della pubblicazione dei verbali relativi all’ultima riunione del Federal Open Market Committee, da cui è emerso che sono necessari “altri progressi sull’inflazione” prima di proseguire con ulteriori tagli dei tassi.
Dall’agenda macro, intanto, le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state, nella settimana al 15 febbraio, 219mila, in aumento oltre le attese (215mila) rispetto alle 214mila della settimana precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,045, il dollaro/yen scende a 149,9. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,6%) a 76,5 dollari e il Wti (+0,6%) a 72,5 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente intorno al 4,26% al 4,51%.