Seduta in denaro per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in rosso di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente a +0,9% e a +1,6%, corre Hong Kong (+3,6%). Più cauto il Giappone, con il Nikkei a +0,3% e il Topix flat.
Oltreoceano, l’S&P 500 ha terminato a -0,4%, il Nasdaq a -0,5% e il Dow Jones a -1%.
In Cina il sentiment ha beneficiato dai commenti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha indicato la possibilità di un nuovo accordo commerciale con Pechino, descrivendo il suo rapporto con il presidente Xi Jinping “ottimo”, senza però fornire dettagli o tempi per una potenziale tregua sui dazi.
Ottime performance si registrano nel settore tecnologico cinese, spinto dall’entusiasmo dei mercati per le capacità di intelligenza artificiale di DeepSeek, che i grandi gruppi cinesi stanno rapidamente adottando.
A Hong Kong traina Alibaba (+14%) dopo un notevole aumento degli utili nel quarto trimestre 2024 con la crescita della divisione Cloud Intelligence e dell’ecommerce.
Intanto, sul fronte macro, l’inflazione in Giappone a gennaio è salita al 4,0% dal 3,6% di dicembre, la lettura più alta da gennaio 2023 grazie soprattutto ai prezzi dei prodotti alimentari. Nel frattempo, l’inflazione core è salita al 3,2%, ai massimi degli ultimi 19 mesi, sopra il consenso del 3,1%.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,050 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 150,6. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,3%) a 76,3 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 72,3 dollari.