Mercati – Europa migliora a metà seduta, a Milano (+0,4%) guida Campari (+5,0%)

Le borse europee ampliano i guadagni a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano sopra la parità.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 38.415 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,2%), mentre l’Ibex35 di Madrid è flat.

In Europa c’è attesa per le elezioni di domenica in Germania che potrebbero portare a un cambio di governo, con il leader della Cdu, Friedrich Merz, come probabile prossimo cancelliere.

Permangono le tensioni internazionali tra i dazi commerciali statunitensi e i tassi di interesse elevati più a lungo.

L’attenzione è anche rivolta al presidente americano dopo le parole sulla guerra in Ucraina. Trump infatti ha dichiarato che non è stata la Russia ad invadere l’Ucraina e si sta opponendo anche a definire aggressore il Cremlino nei report redatti dal G7 sul conflitto. Ha inoltre detto che Putin andrebbe riammesso al G7 e agli altri tavoli di confronto internazionali dopo che settimana scorsa una delegazione americana ha incontrato a Riad il ministro degli esteri Russo Lavrov e il consigliere per la sicurezza Ushakov.

Nei rapporti con la Cina, poi, l’inquilino della Casa Bianca ha indicato la possibilità di un nuovo accordo commerciale con Pechino, descrivendo il suo rapporto con il presidente Xi Jinping “ottimo”, senza però fornire dettagli o tempi per una potenziale tregua sui dazi.

In tema di politica monetaria, di rilievo le parole della consigliera della Bce, Isabel Schnabel, secondo cui Francoforte dovrebbe interrompere l’allentamento monetario in corso da giugno. Da monitorare in questo senso l’intervento del capo economista Lane in programma nel primo pomeriggio.

Sul fronte macro, la stima preliminare di febbraio dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 47,3 punti, in aumento rispetto al mese precedente (46,6 punti) e al di sopra delle attese (46,9 punti). L’indice Servizi, invece, è sceso a 50,7 punti dai 51,3 punti della precedente rilevazione, a fronte dei 51,5 punti stimati dagli analisti. Infine, l’indice Composito si è mantenuto in linea con il dato di gennaio a 50,2 punti, ma risultando inferiore al consensus (50,5 punti).

In Italia, invece, secondo la lettura finale di gennaio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo (IPCA) è diminuito dello 0,8% su base mensile, oltre il preliminare e il consensus (entrambi -0,7%). Su base annua l’indice è aumentato dell’1,7% confermando la stima preliminare e le attese.

Occhi nel pomeriggio, dagli Usa, al PMI manifatturiero, servizi e composito di febbraio (preliminare) e al Sentiment dell’Università del Michigan di febbraio (finale).

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,046 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 150,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 75,8 dollari al barile e il Wti (-1%) a 71,8 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund stabile a 108 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.

Tornando a Piazza Affari, corre Campari (+5,0%) seguita da STM e Moncler (+2,3%) e Prsmian (+2%). In coda Eni (-0,8%), Unicredit (-0,7%) e Recordati (-0,5%).