Prevista partenza in cauto rialzo per le principali borse europee in un contesto di l’incertezza geopolitica.
A Wall Street ieri l’S&P 500 ha chiuso a -0,4%, il Nasdaq a -0,5% e il Dow Jones a -1%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,3%, Shanghai guadagna lo 0,9% e Hong Kong avanza del 3,7%.
Permangono le tensioni internazionali tra i dazi commerciali statunitensi e i tassi di interesse elevati più a lungo.
L’attenzione dei leader globali è ora rivolta al presidente americano dopo le parole sulla guerra in Ucraina. Trump infatti ha dichiarato che non è stata la Russia ad invadere l’Ucraina e si sta opponendo anche a definire aggressore il Cremlino nei report redatti dal G7 sul conflitto. Ha inoltre detto che Putin andrebbe riammesso al G7 e agli altri tavoli di confronto internazionali dopo che settimana scorsa una delegazione americana ha incontrato a Riad il ministro degli esteri Russo Lavrov e il consigliere per la sicurezza Ushakov.
Nei rapporti con la Cina, poi, l’inquilino della Casa Bianca ha indicato la possibilità di un nuovo accordo commerciale con Pechino, descrivendo il suo rapporto con il presidente Xi Jinping “ottimo”, senza però fornire dettagli o tempi per una potenziale tregua sui dazi.
Attenzione anche all’agenda macro odierna con l’uscita degli indici PMI di febbraio (preliminare) di Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Usa, oltrechè l’inflazione italiana di gennaio.
A Piazza Affari occhi su Unicredit il cui Cda ieri ha deciso di anticipare la data dell’assemblea che, oltre ad approvare il bilancio 2024, dovrà varare l’aumento di capitale a servizio dell’OPS su Banco BPM.