Gli eurolistini chiudono misti simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.473 punti (+0,1%) in guadagno come il DAX di Francoforte (+0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%). Chiude sotto la pari il CAC 40 di Parigi (-0,8%) mentre termina invariato il Ftse 100 di Londra.
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,1% mentre il Nasdaq cede lo 0,3%.
Rimane monitorata la situazione geopolitica con gli investitori ancora incerti sulle politiche di Trump in tema di dazi e sui relativi rischi di inflazione.
Occhi, in settimana, anche sui segnali provenienti dal fronte macro e dalle banche centrali con la fiducia dei consumatori USA (domani) e il deflatore PCE (venerdì) nonché con gli interventi di alcuni funzionari quali il presidente della Fed di Richmond Tom Barkin (domani), di Atlanta, Raphael Bostic (mercoledì) e di Chicago, Austan Goolsbee (venerdì).
Dall’agenda macro odierna, intanto, si rileva che il Chicago Fed National Activity di gennaio si è attestato a -0,03 punti rispetto agli 0,18 di dicembre. Atteso alle 16.30 il dato sull’attività manifatturiera della Fed di Dallas di febbraio.
Resta inoltre sotto i riflettori il tema dell’intelligenza artificiale in vista soprattutto della trimestrale di Nvidia in agenda mercoledì.
Sul fronte macro si rileva che a febbraio l’indice manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, ha virato a -8,3 punti da un valore positivo di 14,1 punti di gennaio.
A febbraio, l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 85,2 punti, stabile rispetto al mese precedente ma al di sotto delle attese (85,9 punti).
Nell’Eurozona, i prezzi al consumo finali di gennaio sono stati in linea ai preliminari e alle attese. Il dato è calato dello 0,3% su base mensile ma aumentato del 2,5% su base annua. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento del 2,7% su base tendenziale.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,047, il dollaro/yen a 149,6. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,4%) a 74,3 dollari e il Wti (+0,5%) a 70,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 108 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,55%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Diasorin (+2,8%), Banca Monte Paschi Siena (+2,8%), Banca Popolare di Sondrio (+2,6%), Bper Banca (+2,3%) mentre chiudono in coda Prysmian (-4,5%) seguita da Moncler (-2,4%), Buzzi (-1,8%), Cucinelli (-1,7%).