Le borse europee migliorano a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano negativi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 38.661 punti, positivo come l’Ibex35 di Madrid (+0,7%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%), in leggera flessione invece il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,1%).
Occhi, questa settimana, sui segnali provenienti dal fronte macro e dalle banche centrali con il PIL USA, le richieste di sussidi di disoccupazione (entrambi giovedì) e il deflatore PCE (venerdì) nonché con una serie di interventi di funzionari della Fed a partire da quelli odierni di Lorie Logan, Tom Barkin e Michael Barr.
Resta sotto i riflettori anche il tema dell’intelligenza artificiale in vista soprattutto della trimestrale di Nvidia in agenda domani.
Sullo sfondo, infine, continuano a pesare le preoccupazioni che i piani sui dazi da parte del presidente Trump e le misure per limitare gli investimenti tra Stati Uniti e Cina danneggeranno la crescita economica globale.
Dall’agenda macro odierna, secondo la lettura finale, in Germania, nel 4Q 2024 il Pil destagionalizzato è calato dello 0,2% su base trimestrale, in linea al consensus e alla rilevazione preliminare. Il dato aggiustato per i giorni lavorativi è sceso anch’esso dello 0,2%, come atteso e da lettura precedente.
Atteso nel pomeriggio dagli USA l’indice manifatturiero Fed Richmond di febbraio.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,047 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,7. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 74,2 dollari al barile e il Wti (flat) a 70,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette leggermente a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,55%. In occasione dell’asta a medio lungo del 27 febbraio il MEF offrirà fino a 9,5 miliardi di euro del nuovo Btp a cinque anni e della riapertura del Btp agosto 2035 e del Ccteu a sette anni.
Tornando a Piazza Affari, guida MPS (+3,3%) seguita da Leonardo (+2,5%), Unipol (+2%) e Bper (+1,9%); in coda STM (-2,5%), Prysmian (-1,6%), Moncler (-1,5%) e Nexi (-1,3%).