I futures sull’azionario americano guadagnano lo 0,1-0,4%, preannunciando un avvio positivo a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare agli ultimi dati macro.
Chiusura in rosso ieri per i principali indici oltreoceano, con il Nasdaq in ribasso del 2,8%, lo S&P 500 dell’1,6%, il Dow Jones dello 0,45%.
Focus principale sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Federal Reserve: i dati di gennaio hanno evidenziato una crescita annua del 2,5%, in linea con le attese e in rallentamento al +2,6%. Su base mensile, l’indice ha registrato un incremento dello 0,3%, in linea con il consensus e il mese precedente.
A prescindere da elementi volatili, il PCE Core è salito del 2,6% annuo, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al +2,9% di dicembre. Su base mensile, l’indice ha registrato un +0,3%, in linea con le attese e a fronte del +0,2% di dicembre.
Sempre sul fronte macro, la rilevazione preliminare di gennaio sulle scorse all’ingrosso negli Stati Uniti ha evidenziato un +0,7% su base mensile, al di sopra delle attese (+0,1%) e a fronte del -0,4% di dicembre.
Sullo sfondo persistono le tensioni commerciali dopo che Trump ha informato che i dazi del 25% su Canada e Messico entreranno in vigore dal 4 marzo e che le importazioni cinesi saranno soggette a un’ulteriore imposta del 10%.