Ennesimo calo per gli indici americani appesantiti dalla performance di Nvidia e dal sentiment attorno all’artificial intelligence.
Il bilancio della giornata vede l’S&P 500 a -1,59%, il Nasdaq a -2,78% mentre il Dow Jones perde lo 0,45%.
Sul mercato azionario continuano a pesare i timori per l’aumento dell’inflazione causata dalle politiche commerciali di Trump.
A inizio settimana il presidente americano ha rilanciato i suoi attacchi all’UE definendola “un’unione nata per fregare gli Stati Uniti” e annunciando dazi al 25% su tutti i prodotti provenienti dal vecchio continente.
Nel frattempo si fanno sentire gli impatti sull’economia domestica con le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione in aumento oltre le attese a 242 mila unità. Resta in linea alle attese la lettura del Pil preliminare dell’ultimo quarto 2024 (+2,3% su base trimestrale).
Tornando all’azionario gli occhi erano tutti puntati su Nvidia che ha pubblicato i conti mecoledì a mercati chiusi. Dopo un’apertura positiva in scia a numeri superiori alle attese il gigante è crollato e ha chiuso a -8,5%.
A pesare sul titolo il sentiment degli operatori, secondo cui la big tech ha sovraperformato nel 2024 in scia all’eccitazione che ha circondato il mondo dell’Artificial Intelligence.
Crolla anche Salesforce (-4%) nonostante numeri superiori alle attese. A pesare è stata la guidance 2025 che non ha raggiunto il consensus.
In controtendenza rispetto al settore Snowflake, società di data cloud per l’AI, che ha chiuso a +4,5% dopo risultati superiori alle aspettative per l’ultimo trimestre 2024.
Una delle forze maggiori per l’S&P500 è stata Berkshire Hathaway, la società di Warren Buffet.
Oggi l’attenzione si sposterà sulle società di Elon Musk dopo che Carlos Slim, il 13° uomo più ricco del mondo proprietario di società che spaziano dalle telecomunicazione all’oil & gas, ha tagliato tutti i contratti con Starlink, per una perdita stimata per Musk di 7 miliardi di dollari.
Ma a pesare più della perdita economica è la perdita del principale partner in oltre 25 paesi, e lo spazio lasciato alla concorrenza in scia alla rottura dell’accordo tra i due miliardari.
Tra le materie prime il Brent ha chiuso l’ultima seduta a +2,08% a 73,57 dollari al barile. Trend simile anche per il Wti che ha chiuso a +2,52% a 68,82 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro ha chiuso a -0,71% a 2.909,7 dollari l’oncia. In calo l’argento a -0,99% a 31,95 dollari l’oncia.
Infine questa mattina sul Forex l’euro/dollaro è in calo a 1,038 e il dollaro/yen in lieve rialzo a 150,07.