Nel 2024 i ricavi del Gruppo Maire ammontano a 5,9 miliardi, in aumento del 38,5%, grazie alla progressione costante dei progetti in corso di esecuzione
L’EBITDA è pari a 386,4 milioni, in crescita del 40,8% grazie ai maggiori volumi consuntivati e ad una efficiente gestione dei costi di struttura. Il margine EBITDA è pari al 6,5%, con un incremento di 10 punti base, anche per il contributo dei servizi ad alto valore aggiunto e delle soluzioni tecnologiche.
Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti ammontano complessivamente a 64,8 milioni, in aumento di 6,9 milioni a seguito della commercializzazione di nuovi brevetti e sviluppi tecnologici e dell’entrata in esercizio di asset funzionali al processo di digitalizzazione dei processi industriali.
L’EBIT è pari a 321,6 milioni, in crescita del 48,5%, con un margine del 5,5%, in crescita di 40 punti base.
L’Utile netto è pari a 212,4 milioni, in crescita del 64,0%, con un’incidenza sui ricavi del 3,6%, in aumento di 60 punti base, il livello più alto mai registrato dal Gruppo. Il Risultato netto di Gruppo è pari a 198,7 milioni, in crescita del 58,5%.
Le Disponibilità nette adjusted al 31 dicembre 2024, escludendo le passività per leasing (IFRS 16) e altre voci non rilevanti, sono pari a 375,1 milioni, in aumento di 37,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2023. La generazione di cassa operativa più che compensa gli esborsi relativi agli investimenti per 51,6 milioni, ai dividendi per 82,1 milioni (di cui 63,5 mln pagati agli azionisti di MAIRE e 18,6 mln relativi agli interessi di minoranza) e al programma di buy–back per 47,3 milioni.
Gli investimenti totali, principalmente dedicati all’ampliamento del portafoglio tecnologico, al rafforzamento della capacità di ingegneria, ed ai progetti di innovazione digitale, ammontano a 91,9 milioni, includendo anche le componenti differite e di earn–out dei prezzi di acquisto di HyDEP, Dragoni Group, GasConTec e APS Group, nonché per le quote addizionali in MyReplast e MyReplast Industries.
Guardando alle business unit, ottimi i risultati di NEXTCHEM (business unit Sustainable Technology Solutions), che registra ricavi per 357,6 milioni (+36,6%) e un EBITDA di 85,6 milioni (+31,4%). Crescita sostenuta anche per la BU Integrated E&C Solutions, con ricavi per 5,5 miliardi (+38,6%) e un EBITDA di 300,7 milioni (+43,7%), grazie anche al puntuale avanzamento del progetto Hail and Ghasha.
Le Acquisizioni di nuovi ordini, comprensive di adeguamenti, nel 2024 sono state pari a 4,7 miliardi. In particolare, la business unit Sustainable Technology Solutions (NEXTCHEM) ha
acquisito ordini per 458,9 milioni. La business unit Integrated E&C Solutions ha consuntivato ordini per 4,2 miliardi.
Per effetto degli ordini acquisiti nel periodo, il Portafoglio Ordini del Gruppo al 31 dicembre 2024 raggiunge il valore di 13,8 miliardi.
Il management ha approvato la Guidance 2025, che prevede un altro anno di crescita e ampliamento del margine con:
- Ricavi compresi tra 6,4 e €6,6 miliardi (in crescita tra 8-12%)
- EBITDA compreso tra 420 e €455 milioni (in crescita tra 9-18%), con un margine del
6,6-6,9% - Capex compresi tra 130 e €150 milioni
- Disponibilità nette adjusted in linea con la fine del 2024, anche tenuto conto del
dividendo proposto, degli investimenti e dei previsti acquisti di azioni proprie a servizio
dei piani di incentivazione.
Approvata la proposta di destinazione dell’utile e la distribuzione di un dividendo
di €0,356 per azione, (+81% vs cedola distribuito nel 2024), con un incremento del pay-out dal 50% al
55%, per un importo complessivo di €116,9 milioni
Il Cda ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,356 euro (+81% vs 2024), con un incremento del pay-out dal 50% al 55%, per un importo complessivo di €116,9 milioni. Il Consiglio ha proposto di mettere in pagamento il dividendo dal 24 aprile 2025, con stacco cedola il 22 aprile 2025 e record date il 23 aprile.
Il management ha anche aggiornato il piano strategico al 2034, con cui ha confermato gli obiettivi di crescita, supportati dalla longevità del ciclo di investimenti nella diversificazione energetica.
(segue approfondimento)