Si intensificano le vendite sulle principali borse europee a metà seduta mentre i futures di Wall Street oscillano poco distanti dalla parità.
A Milano, il Ftse Mib cede il 2,4% a 38.128 punti, in linea all’Ibex35 di Madrid (-2,4%), e preceduto dal Dax di Francoforte (-2,1%), dal Cac 40 di Parigi (-1,3%) e dal Ftse 100 di Londra (-0,3%).
Persistono le preoccupazioni che l’Europa sarà la prossima ad affrontare i dazi statunitensi dopo l’entrata in vigore, da oggi, di tariffe del 25% su Canada e Messico e il raddoppio al 20% di quelle sui prodotti cinesi. Inoltre Trump ha ribadito che il 2 aprile prenderanno il via i dazi reciproci, a partire da quelli sui prodotti agricoli.
Ottawa ha annunciato un ampio pacchetto di tariffe in risposta alle mosse di Washington e la Cina ha reagito imponendo dazi fino al 15% su alcune esportazioni Usa.
Restano monitorati anche i tentativi di pace in Ucraina dopo che gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti militari a Kiev mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha spiegato che il piano “Rearm Europe può mobilitare quasi 800 miliardi di euro in spese per la difesa per un’Europa sicura e resiliente”.
Dall’agenda macro, a gennaio, il tasso di disoccupazione dell’Eurozona si è attestato al 6,2%, stabile rispetto al mese precedente e al di sotto rispetto al 6,3% delle attese, mentre quello italiano è stato pari al 6,3%, in calo, leggermente meno di quanto stimato (6,2%), dal 6,4% di dicembre (rivisto dal 6,2%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,050 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 148,8. Tra le materie prime, il petrolio resta in calo con il Brent (-1,3%) a 70,7 dollari al barile e il Wti (-1%) a 67,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 105 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Inwit (+3,3%) nel giorno del Cda sui conti, seguita da Snam (+2,4%) e Terna (+2,3%); peggiora in coda Stellantis (-6,7%) appesantita da un calo delle immatricolazioni di auto, in Italia, a febbraio, del 14,7% annuo, male come Iveco (-5,5%) e Unicredit (-5%).