Dalla lettura dei risultati consolidati preconsuntivi del 2024 di Ariston Group emerge che ricavi netti ammontano a 2.632,7 milioni, in diminuzione del 13,1% rispetto al 2023; –12,7% a livello organico e –0,4% per effetto dei cambi valutari.
L’andamento ha risentito in particolare della contrazione del business Comfort Termico, –13,5% a 2.464,4 milioni. In calo anche il segmento “Bruciatori”, –3,7% a 89,3 milioni, e “Componenti”, –10,6% a 79,1 milioni.
A livello geografico, hanno risentito maggiormente le vendite in Europa, –16,4% a 1.858,8 milioni, seguite da quelle dell’area Asia/Pacific & MEA, –4,9% a 504,3 milioni, e Americhe, –1,8% a 269,6 milioni.
L’EBITDA si è dimezzato a 203,0 milioni dai 410,0 milioni del 2023, mentre l’EBIT si è contratto a 63,3 milioni dai 279,4 milioni dell’anno precedente.
Questi margini sono presentati anche in forma rettificata (adjusted), più idonea per valutare l’andamento delle normali operazioni di business, con esclusione di costi o ricavi non rappresentativi; le rettifiche più significative nel periodo sono la svalutazione della controllata russa (Ariston Thermo Rus), il programma pluriennale di riorganizzazione strategica e l’ammortamento della purchase price allocation relativa ad alcune acquisizioni passate.
Pertanto, l’EBITDA adjusted è diminuito del 33,4% a 276,3 milioni, con un margine del 10,5% sui ricavi netti (il 13,7% nel 2023). Il calo è stato determinato da una prolungata debolezza della domanda di mercato, che ha determinato una leva operativa negativa, aggravata dagli effetti del fenomeno di destocking nel mercato, da un mix geografico sfavorevole e dall’aumento del costo del lavoro. Questi effetti sono stati parzialmente mitigati dalle iniziative di efficientamento.
L’EBIT adjusted si è contratto del 48% a 160,2 milioni, con un’incidenza sui ricavi netti del 6,1%, in calo rispetto al 10,2% del 2023.
L’utile netto di Gruppo è crollato a 2,5 milioni, dai 191,2 dell’anno precedente, mentre l’utile netto adjusted di Gruppo è diminuito del 58% a 89,0 milioni.
Il Free cash flow del periodo ha raggiunto 152 milioni, in aumento rispetto ai 112 milioni del 2023. Il miglioramento è avvenuto principalmente grazie alla riduzione delle scorte, con il capitale circolante netto che ha generato liquidità invece di assorbirla come nel 2023. Inoltre, l’ottimizzazione delle spese per investimenti ha ulteriormente supportato la generazione di cassa.
L’Indebitamento finanziario netto a fine periodo (calcolato secondo le linee guida ESMA 32-382-1138) passa da 610,9 milioni al 31 dicembre 2023 a 602,7 milioni, principalmente per effetto del pagamento dei dividendi, dell’acquisizione dello stabilimento produttivo in Egitto e del programma di buyback.
Il management ha indicato la guidance 2025, che non include l’impatto dei recenti e potenziali futuri sviluppi sui dazi:
- Ricavi netti organici tra 0% e +3% YoY, like-for-like. Grazie alla domanda di mercato
di riscaldamento europea, alle continue prestazioni del settore dell’acqua calda e ad un mix di prodotti ottimizzato. - Margine EBIT adjusted superiore al 7%, grazie al programma di efficienze.
- Per quanto riguarda la prospettiva di medio termine, rimane invariata con aspettative di una crescita organica mid-single-digit dei ricavi netti, sostenute dalla ripresa della domanda di mercato e da un migliore mix di prodotti e geografie.
Il Cda proporrà all’Assemblea Generale, convocata per il 3 giugno 2025, il pagamento di 8 centesimi di euro per azione a valere sulle riserve della Società. Se approvata, la distribuzione verrà effettuata il 25 giugno 2025, con record date al 24 giugno ed ex-date al 23 giugno.
Il Consiglio ha deliberato inoltre di proporre all’Assemblea la nomina vincolante degli amministratori non esecutivi, a seguito della scadenza del mandato di alcuni degli amministratori attuali. Il Cda ha proposto di nominare nuovamente Guido Krass e Antonia Di Bella come amministratori non esecutivi. Il Consiglio include Paolo Merloni e Maurizio
Brusadelli in qualità di amministratori esecutivi, Roberto Guidetti, Laurent Jacquemin, Maria
Francesca Merloni, Ignazio Rocco di Torrepadula, Marinella Soldi, Enrico Vita e Katja Gerber in qualità di Amministratori non esecutivi, il cui mandato non scade nel 2025.
Il Cda ha altresì deliberato di proporre all’Assemblea l’approvazione del Piano LTI 2025. Il piano prevede l’assegnazione di un totale di massimo 11 milioni di euro (a target) a determinati beneficiari. Gli organi competenti saranno autorizzati ad attuare il piano entro il 31 dicembre 2025. Inoltre, il Consiglio ha deliberato di modificare la struttura dei piani LTI 2023 e 2024, per migliorarne l’efficacia nella fidelizzazione dei beneficiari. Di conseguenza, le Performance Stock Unit (PSU) concesse saranno convertite per il 60% in PSU e per il 40% in Restricted Stock Unit (RSU).
La Relazione Finanziaria Annuale 2024 completa, comprensiva della CSRD, sarà sottoposta all’approvazione del Cda nella riunione che si terrà il 9 aprile 2025.