Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.519 punti (+2,0%) in guadagno come il DAX di Francoforte (+3,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,5%), il CAC 40 di Parigi (+1,6%). Chiude sotto la pari il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,2% mentre il Nasdaq e lo S&P 500 cedono lo 0,2%.
I mercati sembrano avere trovato sollievo nelle parole del segretario al Commercio americano, Howard Lutnick, secondo il quale Trump “cercherà una soluzione” e annuncerà un “compromesso” sui dazi nei confronti di Messico e Canada, spiegando che gli Stati Uniti potrebbero comunicare un percorso per l’esenzione tariffaria sui beni dei due Paesi confinanti coperti dall’accordo di libero scambio del Nord America.
Il presidente Usa ha intanto ribadito le tariffe del 25% su alluminio, rame e acciaio.
Resta poi l’attenzione sui tassi d’interesse e sulle prossime mosse della Federal Reserve: nuovi segnali sono attesi in serata con l’uscita del Beige Book della Fed.
Dall’agenda macro odierna è intanto emerso che l’indice MBA sulle richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato, nella settimana al 28 febbraio, un incremento del 20,4%, dopo il -1,2% della settimana precedente.
In Italia, l’Istat ha rilevato che nel quarto trimestre del 2024 il Pil finale ha segnato un +0,1% su base trimestrale, leggermente al di sopra delle attese e del preliminare (entrambe flat). Su base annua, il dato ha evidenziato un +0,6%, dopo il +0,5% della lettura precedente e del consensus. Si ricorda che nel 2024 l’economia italiana è cresciuta dello 0,7%, meno del target del governo pari all’1%.
L’Eurostat ha rilevato, per il mese di gennaio, prezzi alla produzione aumentati dello 0,8% su base mensile dal +0,5% di dicembre, oltre il consensus che li vedeva in rallentamento a +0,3%. Su base annua, l’indice ha rivelato un incremento dell’1,8%, oltre le stime degli analisti (+1,4%) e dopo il +0,1% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,077, il dollaro/yen scende a 148,5. Tra le materie prime, in forte ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-3,7%) a 68,4 dollari e il Wti (-4,3%) a 65,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 106 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,84%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Buzzi (+16,3%), Unicredit (+7,4%), Campari (+7,0%), Iveco Group (+6,6%) mentre chiudono in coda Snam (-4,5%) seguita da Terna (-4,3%), Hera (-4,1%), Italgas (-3,8%).