Si consolidano i guadagni sulle principali borse europee a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano positivi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna il 2,4% a 38.626 punti, preceduto dal Dax di Francoforte (+3,4%) e seguito dal Cac 40 di Parigi (+2%), l’Ibex35 di Madrid (+1,8%) e a distanza dal Ftse 100 di Londra (+0,5%).
I mercati sembrano avere trovato sollievo nelle parole del segretario al Commercio americano, Howard Lutnick, secondo il quale Trump “cercherà una soluzione” e annuncerà un “compromesso” sui dazi nei confronti di Messico e Canada, spiegando che gli Stati Uniti potrebbero comunicare un percorso per l’esenzione tariffaria sui beni dei due Paesi confinanti coperti dall’accordo di libero scambio del Nord America. Il presidente Usa ha intanto ribadito le tariffe del 25% su alluminio, rame e acciaio.
Resta l’attenzione anche sui tentativi di pace in Ucraina con la Germania che ha dichiarato che sbloccherà centinaia di miliardi di euro per investimenti in difesa e infrastrutture e con Trump che ha detto di aver ricevuto un’importante lettera da Zelensky, nella quale si dice pronto a sedersi al tavolo della pace e a firmare l’accordo sulle terre rare.
Occhi anche sulle banche centrali, in vista, stasera, del beige book della Fed e degli annunci della Bce di domani.
Sul fronte asiatico, il Congresso nazionale del popolo cinese ha fissato un obiettivo di crescita economica di circa il 5% per il 2025.
Dall’agenda macro, a febbraio la lettura finale dell’indice HCOB PMI Servizi dell’Eurozona si è attestata a 50,6 punti, leggermente al di sotto delle attese e del dato preliminare (entrambi a 50,7 punti). Il dato finale di gennaio ha riportato un valore di 51,3 punti. L’indice composito si è confermato a 50,2 punti, in linea con il consensus e il dato preliminare, oltreché con la rilevazione finale di gennaio (50,2 punti).
L’Eurostat ha rilevato, per il mese di gennaio, prezzi alla produzione aumentati dello 0,8% su base mensile dal +0,5% di dicembre (rivisto da +0,4%), oltre il consensus che li vedeva in rallentamento a +0,3%. Su base annua, l’indice ha rivelato un incremento dell’1,8%, oltre le stime degli analisti (+1,4%) e dopo il +0,1% del mese precedente (rivisto da 0,0%).
In Italia, l’Istat ha rilevato che nel quarto trimestre del 2024 il Pil finale ha segnato un +0,1% su base trimestrale, leggermente al di sopra delle attese e del preliminare (entrambe flat). Su base annua, il dato ha evidenziato un +0,6%, dopo il +0,5% della lettura precedente e del consensus. Si ricorda che nel 2024 l’economia italiana è cresciuta dello 0,7%, meno del target del governo pari all’1%.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 149,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,2%) a 70,2 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 67,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 111 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,80%.
Tornando a Piazza Affari, corre Buzzi (+12,4%), sostenuta dalla notizia che il prossimo governo tedesco varerà un fondo speciale per le infrastrutture da 500 miliardi in dieci anni, seguono STM (+6,2%), Unicredit (+5,5%) e Prysmian (+5,3%). Invece, si posizionano in coda le utilities Terna (-2,8%), Snam ed Hera (-2,5%) e Italgas (-2,2%).