Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.593 punti (-0,5%) in calo come il DAX di Francoforte (-1,8%), il CAC 40 di Parigi (-0,9%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Chiude sopra la pari l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,9% e il Dow Jones lo 0,7%.
Gli investitori stanno valutando il report sul lavoro statunitense diffuso oggi pomeriggio. Dati che hanno evidenziato, per febbraio, 151mila nuovi posti nel settore non agricolo (Non Farm Payrolls), in aumento, meno delle attese (159mila), rispetto ai 125mila di gennaio. Il tasso di disoccupazione è salito leggermente al 4,1%, a fronte di un 4% sia del mese precedente sia del consensus.
Sempre dall’agenda macro, ma nel Vecchio Continente, il Pil finale dell’Eurozona del quarto trimestre 2024 ha evidenziato un +0,2% su base trimestrale, leggermente al di sopra del +0,1% delle attese e della seconda lettura preliminare. Su base annua, la crescita è stata dell’1,2%, anch’essa superiore alla seconda stima preliminare e al consensus, entrambi a +0,9%.
Lo sguardo si sposterà ora sugli interventi di una serie di funzionari della Fed, tra i quali quello del presidente Powell alle 18.30, mentre gli operatori continuano a scontare l’ipotesi di tre tagli da 25 punti base entro fine anno da parte dell’istituto Usa.
Il tutto in un clima di incertezza legato anche alle decisioni di Trump, ai tentativi di pace in Ucraina e ai piani di riarmo europeo.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,086, il dollaro/yen scende a 147,2. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,1%) a 70,4 dollari e il Wti (+1,3%) a 67,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 107 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,90%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Telecom Italia (+3,8%), Hera (+2,9%), Saipem (+2,7%), Eni (+2,4%) mentre chiudono in coda Leonardo (-6,4%) seguita da Cucinelli (-4,0%), Iveco Group (-3,9%), Buzzi(-3,2%).