Mercati asiatici – Contrastati con la Cina in deflazione

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di venerdì a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono entrambe lo 0,2%%, peggio Hong Kong (-2%). In Giappone, Nikkei a +0,3% e Topix a -0,3%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,7%, l’S&P500 a +0,6% e il Dow Jones  a +0,5%.

Sul sentiment asiatico, pesa l’inflazione cinese scesa, più del previsto, sotto lo zero per la prima volta in 13 mesi. Gli investitori restano pertanto intenti a individuare segnali che gli stimoli del governo del Paese asiatico si stiano traducendo in una domanda interna più forte.

Il tutto in un clima già frenato dai timori legati alla guerra commerciale con la Cina che ha affermato che imporrà tariffe di ritorsione sulle importazioni di alcuni prodotti dal Canada.

Inoltre, da oggi, 10 marzo, Pechino applica nuove tariffe più alte – del 10% e del 15% – su una serie di beni agricoli americani, in risposta all’ultimo aumento dei dazi lanciato da Trump sulle importazioni cinesi.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 147,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (flat) a 70,3 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 67,0 dollari.