Mercati – Chiusura negativa per le borse europee, Milano -1,0%

Gli eurolistini chiudono in ribasso simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.226 punti (-1,0%), in calo come il Dax di Francoforte (-1,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%), il CAC 40 di Parigi (-0,9%), il Ftse di Londra (-0,9%).

Oltreoceano, il Nasdaq cede il 3,6%, lo S&P 500 il 2,2% e il Dow Jones l’1,2%.

Gli investitori restano cauti in scia alle politiche protezionistiche messe in campo da Trump e ai tagli radicali ai posti di lavoro governativi che stanno intaccando la fiducia sull’andamento dell’economia statunitense.

Economia americana che, come affermato nel weekend dal presidente Usa, sta affrontando “un periodo di transizione“, mentre il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha messo in guardia da interruzioni della crescita, ribandendo allo stesso tempo l’impegno del governo per una politica del dollaro forte.

Ulteriori indicazioni sono attese dall’agenda macro della settimana, con lo sguardo rivolto in particolare agli ultimi dati sui prezzi al consumo (mercoledì), ai prezzi alla produzione e alle richieste di sussidi di disoccupazione (entrambi giovedì).

Sul fronte macro, in Germania la produzione industriale è aumentata più delle attese a gennaio. Infatti, ha evidenziato un incremento mensile del 2% dopo il -1,5% di dicembre. Le stime degli economisti erano per un aumento dell’1,6%. Su base annua, invece, ha registrato un calo dell’1,6% dal -2,2% del mese precedente.

Sempre in Germania a gennaio, la bilancia commerciale è risultata pari a 16 miliardi, in calo rispetto ai precedenti 20,7 miliardi.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,083, il dollaro/yen a 147,3. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,9%) a 69,7 dollari e il Wti (-0,9%) a 66,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 106 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.

Tornando a Piazza Affari, guida Diasorin (+4,7%) seguita da Campari (+3,3%), Snam (+2,9%), Hera (+2,8%) mentre arretrano in particolare Buzzi (-6,1%), Banca Monte Paschi Siena (-4,5%), Finecobank (-4,4%), Azimut (-4,4%).