Le borse europee proseguono miste a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano in territorio positivo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 38.343 punti, sopra la parità come il Dax di Francoforte (+0,6%) e il Cac40 di Parigi (+0,3%); più arretrati l’Ibex35 di Madrid (flat) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Tra gli investitori permangono i timori che i dazi e i tagli alla spesa pubblica possano affossare la crescita della più grande economia del mondo.
Timori alimentati anche dalle parole di Trump, il quale ha affermato che “c’è sempre un periodo di transizione”, in risposta a chi gli chiedeva del rischio recessione, senza, peraltro, neanche escludere un aumento dell’inflazione per effetto dei dazi.
Nel frattempo, il Congresso statunitense sarà impegnato oggi, 11 marzo, nella votazione per scongiurare un parziale shutdown.
Ulteriori spunti sono attesi, sempre oltreoceano, in particolare dall’inflazione (domani), dai prezzi alla produzione e dalle richieste di sussidi di disoccupazione (entrambi giovedì).
Nel Vecchio Continente, il governatore della banca centrale finlandese e membro della Bce, Olli Rehn, ha affermato che l’Europa deve adottare soluzioni comuni per potenziare la sicurezza nonostante gli ampi deficit pubblici, al fine di sostenere l’Ucraina e rafforzare la propria difesa.
Il tutto mentre i ministri delle Finanze dell’Unione stanno discutendo su come finanziare la difesa e modificare le norme di bilancio Ue per dare più spazio alla spesa nazionale.
Sul forex, il cambio euro/dollaro balza a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 147,6. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del petrolio con il Brent (+1,1%) a 70,1 dollari e il Wti (+1,1%) a 66,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund sale a 110 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,97%.
A Piazza Affari, guida il settore della difesa con Leonardo (+3,9%), nel giorno del Cda di approvazione del bilancio 2024 e dell’aggiornamento del piano industriale. Segue Prysmian (+2,2%), Nexi (+1,6%) e Buzzi (+1,5%) dopo che JP Morgan ne ha alzato il target price da 46 a 55 euro. In coda Moncler (-0,9%), Recordati e Campari (-0,8%), e Italgas (-0,6%), a cui l’AGCM ha autorizzato l’acquisizione del controllo esclusivo di 2i Rete Gas.