Wall Street crolla nella prima seduta della settimana mentre gli analisti si chiedono quanto il presidente Donald Trump sia disposto a mettere rischio l’economia per raggiungere i suoi obiettivi.
Così la seduta di ieri ha visto l’S&P 500 a -2,7%, il Nasdaq a -4% e il Dow Jones a -2,08%.
I mercati cercano di rincorrere le politiche schizofreniche di Trump sui dazi che, con le sue affermazioni contraddittorie, crea una grande incertezza che colpisce l’intera economia, dalle famiglie americane alle grandi multinazionali.
I report macro hanno già dato dei segnali di rallentamento e anche i sondaggi mostrano un crescente pessimismo mentre gli indicatori in real time della Fed di Atlanta suggeriscono che l’economia sia già in contrazione.
Interrogato da Fox sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce e se bisogna aspettarsi una recessione nel 2025, il tycoon ha risposto dicendo che odia rispondere a domande del genere perché “siamo in un periodo di transizione dato che stiamo facendo grandi cose. Stiamo riportando l’America a uno stato di salute e queste è una grande cosa, ma richiede un po’ di tempo”.
Trump ha aggiunto che vuole riportare la manifattura sul suolo americano, e questa è una delle ragioni per cui sta proseguendo con le politiche commerciali aggressive. Di contro, la Casa Bianca sta anche cercando di limitare le spese federali, tagliando posti di lavoro e aumentando i rientri dei clandestini nel proprio paese, cose che, secondo l’amministrazione Trump, potrebbero ravvivare il mercato del lavoro.
L’incertezza su Wall Street ha però colpito soprattutto le sue grandi star, e in particolare quelle legati all’intelligenza artificiale.
Nvidia ha perso un altro 5,1% lunedì, portando la perdita nel 2025 a più del 20%. E’ una cambio di passo importante rispetto al +820% guadagnato tra il 2023 e il 2024.
Tesla, di Elon Musk, è crollata del 15,4% portando le perdite nel 2025 a -45%. Dopo un balzo iniziale all’insediamento di Trump alla Casa Bianca il titolo della casa automobilistica ha iniziato la sua discesa, soprattutto per il ruolo di Musk nel governo e il danno d’immagine che ha causato la sua politica sfrontata di tagli e controlli sugli organismi statali come USAid.
Hanno ricominciato a scendere anche i titoli che dipendono dallo stato di salute delle famiglie americane. Carnival, il più grande operatore al mondo nel settore delle crociere, ha chiuso in rosso del 7,6%; United Airlines del 6,3%.
Le conseguenze della sfiducia hanno toccato anche le crypto con il Bitcoin che dai 106.000 dollari di dicembre è sceso sotto gli 80.000 dollari.
La conseguenza di questo fuggi fuggi da Wall Street è un rafforzamento dei Treasury, visti come un investimento più sicuro in questo periodo di incertezza. E la conseguenza di questo passaggio è un ribasso dei tassi.
Il tasso di interesse del Treasury a 10 anni è passato dal 4,8% di gennaio al 4,22% di ieri.
Passando alle materie prime il Brent ha chiuso a -1,53% a 69,28 dollari al barile. In rosso anche il Wti a -1,51% a 66,03 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro ha chiuso l’ultima seduta a -0,5% a 2.899,4 dollari l’oncia. Scende anche l’argento a -0,85% a 32,53 dollari l’oncia.
Infine questa mattina sul Forex l’euro/dollaro è invariato a 1,086 e il dollaro/yen a 147,27.