Mercati – Chiusura perlopiù positiva per gli eurolistini, Milano +1,6%

Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 38.307 punti (+1,6%) in guadagno come il DAX di Francoforte (+1,5%), il CAC 40 di Parigi (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%). Chiude sotto la pari l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,5% mentre il Dow Jones cede lo 0,2%.

Gli investitori restano intenti a valutare le dichiarazioni di Trump, il quale ha cercato di rassicurare sulle prospettive dell’economia statunitense, attenuando i timori di recessione.

Restano monitorate anche le tensioni geopolitiche con l’avvenuta entrata in vigore dei dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio, sebbene Trump abbia rinunciato all’ipotesi di un raddoppio al 50% delle tariffe sui metalli provenienti dal Canada.

In risposta la Commissione Europea ha annunciato il lancio di “contromisure rapide e proporzionate sulle importazioni Usa nell’Ue”.

Sul fronte macro, a febbraio, l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti ha registrato una crescita dello 0,2% su base mensile, rallentando oltre le attese (+0,3%) rispetto al +0,5% di gennaio. Anno su anno il CPI ha registrato un +2,8%, scendendo oltre le previsioni (+2,9%) rispetto al +3,0% di gennaio.

Il core rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, ha registrato un +0,2% m/m, a fronte del +0,3% delle previsioni e del +0,4% di gennaio. Anno su anno, l’inflazione core si è attestata al +3,1%, rispetto al +3,2% delle attese e al +3,3% del mese precedente.

Sempre oltreoceano l’indice MBA sulle richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato, nella settimana al 7 marzo, un incremento dell’11,2%, dopo il +20,4% della settimana precedente.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,091, il dollaro/yen sale a 148,3. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,9%) a 70,9 dollari e il Wti (+2,2%) a 67,7 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 105 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,94%.

Tornando a Piazza Affari, guidano Saipem (+5,9%), Prysmian (+5,8%), Buzzi  (+5,7%), Banca Monte Paschi Siena (+4,2%) mentre chiudono in coda Amplifon (-1,7%) seguita da Campari (-1,7%), Italgas (-1,2%), Terna (-0,8%).