Le borse europee accelerano a metà seduta in linea all’andamento dei futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 38.147 punti, positivo come il Dax di Francoforte (+1,6%), il Cac40 di Parigi (+1,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%) mentre resta debole l’Ibex35 di Madrid (-0,3%).
Cresce l’attesa per i prezzi al consumo statunitensi di febbraio, stimati in rallentamento rispettivamente a +0,3% m/m e +2,9% a/a, un moderato segnale di ottimismo in vista della Federal Reverse che tuttavia, secondo le previsioni, manterrà i tassi inviati la prossima settimana.
Il sentiment beneficia anche delle parole di Trump che ha affermato di non vedere una recessione economica negli Stati Uniti nonché del via libera, da parte dell’Ucraina, a una proposta di tregua di 30 giorni con la Russia.
Sullo sfondo pesano, per contro, le continue incertezze a livello commerciale legate ai dazi statunitensi e la contromossa dell’UE che ha annunciato tariffe su beni americani per un valore di 26 miliardi, in risposta a quelle imposte dagli Usa su acciaio e alluminio.
Nel frattempo, secondo la presidente della Bce, Christine Lagarde, in questa era di incertezza economica e geopolitica eccezionalmente alta, è più importante che mai “un forte impegno a mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine”.
Sul forex l’euro/dollaro oscilla a 1,091 mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,6. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+1%) a 70,3 dollari al barile e il Wti (+1,1%) a 67,0 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund cala a 104 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,97%.
A Piazza Affari, accelera e resta in vetta Prysmian (+4,1%), seguita da Unicredit (+2,7%) e Buzzi (+2,4%); forti realizzi su Leonardo (-4,1%) che resta in coda all’indomani dei conti e dell’aggiornamento del piano industriale, preceduta a distanza da Diasorin (-0,9%), Moncler e Snam (entrambe -0,7%).