USA – Wall Street trema ancora trascinata dall’incertezza delle politiche di Trump

Wall Street crolla per il secondo giorno di fila mentre cerca di interpretare le politiche schizzofreniche di Trump e gli analisti si chiedono quanto il presidente sia disposto a rischiare per raggiungere i suoi obiettivi.

Così l’S&P 500 ha chiuso a -0,76%, il Nasdaq a -0,18% e il Dow Jones a -1,14%.

I mercati continuano a rincorrere le parole del presidente americano che sembra cambiare idea ogni volta che appare in pubblico.

Ieri ha prima confermato i dazi al 50% per l’importazione di acciaio e alluminio dal Canada salvo poi fare marcia indietro e salvare i mercati da perdite ancora più evidenti.

Ha poi rincarato la dose sul suo social media scrivendo “L’unica cosa che ha senso è che il Canada diventi il cinquantunesimo stato americano. Questo bloccherebbe i dazi, e ogni altra cosa scomparirebbe”.

Wall Street è poi rimbalzata dai minimi dopo che il premier della provincia canadese dell’Ontario ha detto che avrebbe rimosso il mark-up del 25% sull’energia che va verso gli Stati Uniti.

Un rimbalzo che però non è bastato a riprendersi dal profondo rosso toccato nella prima parte della seduta.

Ma ieri sono arrivate anche notizie positive sullo scenario di guerra tra Russia e Ucraina in quella che potrebbe essere considerata una delle poche “vittorie” del presidente americano, seppur raggiunta con metodi non convenzionali.

Infatti, dopo aver sospeso i servizi di intelligence all’esercito ucraino e aver bloccato l’invio di armi, mossa che ha permesso alla Russia di avanzare e riprendere territori chiave, ha riattivato l’ombrello di protezione americana.

Una mossa che ha spinto il presidente ucraino ad accettare la proposta di Trump di un cessate il fuoco di 30 giorni, e che ha sta mettendo pressioni alla Russia per portarla a fare lo stesso.

Ma i mercati sono tutti focalizzati su un’altro tipo di guerra, quella commerciale.

Delta Air Lines è crollata del 7,3% a causa del crollo della fiducia dei consumatori e della loro capacità di spesa, che sta intaccando le richieste di viaggi e che ha portato il gruppo a rivedere le previsioni di crescita per i primi 3 mesi del 2025 dal 7% al 3%.

Anche Southwest Airlines ha dovuto rivedere le previsioni per l’anno in corso ma il titolo ha chiuso a +8,3% dopo che ha annunciato che ha intenzione di far pagare anche i bagagli a mano.

Oracle ha archiviato la seduta a -3,1% dopo la pubblicazione dei risultati dell’ultimo trimestre 2024 inferiori alle attese.

Rimbalza Tesla a +3,8% dopo le affermazioni di Trump sulla casa automobilistica. Le azioni del gruppo di Elon Musk sono affondate in questa prima parte del 2025 (-42,9%), sopratutto a causa delle sue azioni come rappresentante del governo Trump, che hanno ricevuto forti critiche da parte dei consumatori americani.

Anche Nvidia, un’altra delle società più colpite in questo inizio 2025 (-19% fino ad oggi), è rimbalzata con un +1,7%.

Passando alle materie prime il Brent ha chiuso a +0,4% a 69,56 dollari al barile. Poco sopra la parità anche il Wti a +0,33% a 66,25 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro ha chiuso l’ultima seduta a +0,7% a 2.929,9 dollari l’oncia. Positivo anche l’argento a +1,9% a 33,15 dollari l’oncia.

Infine questa mattina sul Forex l’euro/dollaro è in lieve calo a 1,089 e il dollaro/yen sale leggermente a 148,46.