Le borse europee accelerano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 38.331 punti, preceduto dal Dax di Francoforte (+0,2%), dal Ftse 100 di Londra (+0,4%), Cac40 di Parigi (+0,4%) e Ibex35 di Madrid (+0,7%).
Persistono i timori di escalation della guerra commerciale dopo che Trump ha preannunciato ritorsioni alle contromisure decise dell’Unione europea, affermando che “non ci faremo più maltrattare” e dicendosi certo che saranno gli Stati Uniti ad avere la meglio nel braccio di ferro con Bruxelles.
Inoltre, il Canada ha comunicato nuove tariffe del 25% su circa 20,8 miliardi di dollari di prodotti realizzati negli Stati Uniti, tra cui acciaio e alluminio, come reazione ai dazi Usa su queste due materie prime.
Spostando lo sguardo sul fronte macro, valutato con fiducia il rallentamento dell’inflazione statunitense emerso ieri, gli investitori si focalizzeranno sui prezzi alla produzione USA e le richieste di sussidi di disoccupazione.
Intanto, a gennaio la produzione industriale dell’Eurozona è aumentata dello 0,8% su base mensile, migliorando, oltre le attese (+0,5%), rispetto al -0,4% di dicembre (rivisto da -1,1%). Su base annua, l’indice si è attestato sulla parità, recuperando, più del consensus (-0,9%), dal precedente -1,5% (rivisto da -2%).
Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto che l’Europa ha fatto bene a rispondere ai dazi statunitensi, ma ha avvertito che una guerra commerciale è negativa per tutte le parti coinvolte e potrebbe spingere la Germania, la prima economia del blocco, in una recessione quest’anno.
Sul forex l’euro/dollaro scende a 1,087 e il cambio dollaro/yen oscilla a 148,2. Tra le materie prime, quotazioni del petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 70,6 dollari e il Wti (-0,6%) a 67,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund sale da 112 punti con il rendimento sul decennale italiano al 4,02%.
Tornando Piazza Affari, guidano Cucinelli (+2,7%) e MPS (+2,4%), seguite da Nexi (+2,2%) e Leonardo (+2%); in coda Buzzi (-1,9%), Campari e STM (-1,6%) e Saipem (-1,5%).